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Avvelenò il marito con il cianuro, via la potestà genitoriale e ritorno in carcere

Loredana Graziano

Nel 2019 una 36enne di Termini Imerese avvelenò il marito con il cianuro ma andò ai domiciliari perché nel frattempo era diventata mamma

Arriva dalla Sicilia la decisione del giudice di Termini Imerese sulla donna che avvelenò il marito con il cianuro, per lei via la potestà genitoriale e ritorno in carcere. Nel 2019 Loredana Graziano uccise Sebastiano Rosella Musico per stare con l’amante e per la maternità sopraggiunta nelle more del processo e dopo la condanna era fuori dal carcere. La condanna era arrivata a fine febbraio, con 30 anni di carcere. 

Avvelenò il marito con il cianuro per stare con l’amante

Dopo quell’orribile crimine l’imputata era stata condotta nel carcere Pagliarelli di Palermo ma immediatamente era scattata la traduzione agli arresti domiciliari perché aveva partorito da poco. A causa delle cure parentali al bambino Loredana quindi non poteva stare in carcere ma adesso la 36enne è stata interdetta dai pubblici uffici e sospesa dall’esercizio della responsabilità genitoriale. 

Risarcimento in favore dei familiari della vittima

In più, la condannata dovrà pagare una somma di 140mila euro a favore dei familiari della vittima, costituiti in giudizio come parte lesa-civile. Ad incastrare Loredana furono le dichiarazioni dell’amante, che aveva spiegato come Loredana volesse cambiare vita e volesse diventare madre. Questi dettagli avevano trovato il conforto delle  intercettazioni a cura degli inquirenti. E la madre della vittima ha detto ai media di essere soddisfatta. “Loredana ha ucciso mio figlio e nessuna pena applicata dalla giustizia degli uomini potrà restituirmelo, ma il mio cuore di madre soffrirebbe di meno a sapere che la responsabile della sua morte sconterà una pena più consistente, sicuramente adeguata alla sua gravissima responsabilità”.