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Baby gang lo aggredisce senza motivo: 13enne in ospedale

Aggressione

Un ragazzino di 13 anni è stato aggredito e picchiato da una baby gang di sconosciuti, senza nessun motivo. Il giovane è finito in ospedale.

Un ragazzino di 13 anni è stato accerchiato, aggredito e picchiato da una baby gang di coetanei sconosciuti, a Palermo. Il giovane è stato sorpreso per strada, in una zona spesso trafficata. Il ragazzo è finito in ospedale e quando è stato soccorso ha dichiarato di non aver mai visto i suoi aggressori.

Aggredito da baby gang

Il 13enne stava camminando nella sua città, in una tranquilla serata del weekend, quando è stato sorpreso e aggredito da un gruppo di sconosciuti. Alle persone che lo hanno soccorso, ha raccontato di non averli mai visti prima. La baby gang lo ha accerchiato senza conoscerlo e lo ha picchiato, alle ore 19 di sabato 27 marzo, in piazza Castelnuovo. Secondo quanto riportato dalla vittima, sembra che il gruppo di ragazzini fosse molto numeroso. Hanno iniziato con parole minacciose, per poi passare in poco tempo alle mani. Sul posto sono arrivate due volanti delle polizia che hanno risposto ad un allarme lanciato tramite la linea unica di emergenza del 112. Un feroce pestaggio che è costato al ragazzino una corsa al pronto soccorso del Di Cristina, per effettuare degli accertamenti.

Agli agenti ha raccontato di non avere nessuna idea del motivo di questa aggressione. I ragazzi non si conoscevano e non è avvenuta nessuna discussione. Non c’è nessuna spiegazione a quanto accaduto. I poliziotti hanno avviato delle indagini per capire se dietro l’aggressione possa esserci qualcos’altro. Per accertare la dinamica dei fatti si sono affidati alle telecamere di videosorveglianza in zona, per cercare di identificare gli aggressori. Secondo le prime indiscrezioni, si sarebbe trattato di un’aggressione per futili motivi, una scusa per esercitare la propria aggressività su una persona a caso. Si tratta di una motivazione davvero inquietante. Gli agenti al momento stanno cercando ulteriori elementi per confermare o smentire il racconto della vittima, le cui condizioni fortunatamente non sono gravi.