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Bacche di Goji, foglie di cavolo e semi di Chia: la dura verità sul "superfood"

Bacche di Goji, foglie di cavolo e semi di Chia: la dura verità sul "superfood"

Gli anglosassoni lo chiamano superfoood: gli alimenti miracolosi che ci rendono sani, belli e snelli. Un paio di settimane fa, io e mio padre ci siamo innocentemente seduti in un ristorante all’aperto, durante una vacanza nel sud. Ma non dovevo fidarmi. Qui risuonava una musica vagamente  lounge...

Gli anglosassoni lo chiamano superfoood: gli alimenti miracolosi che ci rendono sani, belli e snelli.

Un paio di settimane fa, io e mio padre ci siamo innocentemente seduti in un ristorante all’aperto, durante una vacanza nel sud. Ma non dovevo fidarmi. Qui risuonava una musica vagamente lounge, erano appena le 13, i tavoli affiancati da poltroncine in rattan e i clienti sembravano delle persone incredibilmente sane, i loro capelli morbidi, la pelle abbronzata e sorseggiavano frullati come se fossero elisir di giovinezza.

Quando il cameriere ci ha portato il menu, mi sono reso conto di aver commesso un grave errore. Mio padre ed io siamo piuttosto amanti della carne rossa e delle patate fritte nel grasso d’oca saltate nel vino. Invece … Siamo arrivati in un tempio di cibo sano, un luogo dove il vegan flirta con le bacche di Goji, dove la parola “detox” appare in ogni piatto del giorno. Siamo finiti in un’ “insalata di foglie di cavolo, bacche di goji accompagnate da cracker senza glutine” e abbiamo cercato di ingerire “kompucha di lampone e fiori di sambuco” con la triste impressione di essere condannati a una cura dimagrante forzata allo stesso prezzo di una buona mezza dozzina di bistecche. Ed ora un articolo del Guardian mi dice che questi alimenti non sono poi così miracolosi come pensiamo. I semi sono solo semi … e le verdure … sono solo verdure. Niente di più, niente di meno.

L’invasione di supercibi

Dall’inizio del 2010, il cibo “healthy” (sano) e altri semi magici invadono i social network, i tavoli alla moda e gli scaffali dei nostri supermercati. Senza contare i siti che esaltano le virtù di questa o quella bacca, il numero di ristoranti che attirano modelli depressivi e hipsters disillusi con la promessa che in quel ristorante riusciranno a saziarsi e che, da lì, usciranno “belli e sani”.

Antiossidanti“, “dimagranti“, “depuranti“, alcuni alimenti sarebbero quindi di qualità superiore. Alimenti che, oltre ad essere rari e costosi, sarebbero considerati la manna ufficiale della gente nel vento. Essi sono chiamati “supercibi” (“superfood” in inglese) e, secondo l’ Oxford English Dictionary, sono “alimenti particolarmente nutrienti che dovrebbero apportare particolari benefici per la salute e il benessere.”

Passato l’effetto ala moda, il The Guardian oggi rimette le cose al loro posto: “Sappiamo tutti che una dieta ricca di verdure è molto sana. Ma il cavolo è migliore delle altre verdure? La risposta è semplice. No”. Vale lo stesso per la bacca di goji, derivata dalla medicina cinese: “Mangiare bacche di Goji o bere il suo succo non fa di certo male, ma non vi è alcuna prova che è migliore di un altro frutto“.

Uno studio condotto dall’ European Food Information Council critica questa mania per i supercibi e ricorda l’importanza di seguire semplicemente una dieta ricca di frutta e verdura, la più varia possibile. Inoltre, non c’è bisogno di rompere il salvadanaio per mangiano sano:

Designare alcuni alimenti come “super” nei media e tra social dà anche l’impressione che altri alimenti non siano sani, quando, invece, hanno gli stessi benefici nutrizionali dei supercibi. Le carote, le mele e le cipolle, per esempio, sono piene di benefici come il beta-carotene, le fibre o la quercetina flavonoide. [ … ] Lo stesso vale per i cereali presenti nella pasta, il pane, il riso che sono anche molto ricchi di fibre“.

Quindi, posate i vostri rotoli di alghe e la vostra crusca d’avena e preparate una buona zuppa fatta in casa con delle umili verdure comprate al mercato! Vi prometto che non vi faranno male!