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Il servizio pubblico o tv di Stato, lo dice la stessa parola, è filo-governativo, appartiene quindi – passatemi il termine – proprio allo Stato. Volendo parlare per semplificazioni la Rai è servizio pubblico mentre lo Stato è Berlusconi eppure ieri sera Rai Tre ha censurato proprio il premier, impossibilitato a dire la sua all’interno di Ballarò.
Il celebre talk show del bravo Floris ha interamente dedicato la puntata di ieri ai nuovi sviluppi della vicenda Ruby mostrando in esclusiva anche i tabulati delle intercettazioni telefoniche del manager Lele Mora. Poi a pochi minuti dalla fine della puntata la sorpresona. Floris ammette :”Ha telefonato Berlusconi, noi lo avevamo invitato ma dopo l’ultima esperienza lo aspettiamo molto volentieri martedi prossimo in diretta”. Lo studio si agita, gli ospiti mormorano, il pubblico parla e pure Floris si confonde nel ricordare che bisogna pagare il canone. Tra i commenti a microfono aperto esce pure un “Te pareva!”
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Ma questo colpo di coda del giornalista a cosa è dovuto? Pan per focaccia verrebbe da dire. L’ultima telefonata del premier ricevuta negli studi di Ballarò si è conclusa con una manciata di insulti ai professionisti impegnati nel programma e un bel telefono chiuso in faccia. Naturalmente questo è stato solo l’epilogo di un monologo in cui il premier si è rifiutato di rispondere ad ogni domanda. Gesto sicuramente ardito quello di Floris, una telefonata dal premier non si rifiuta di certo (i motivi sono svariati: dall’ importanza del mittente fino ai risvolti in termini di ascolto) ma l’invito in studio – oltre ad essere una provocazione – si pone certamente come soluzione ideale per un confronto che per lo meno possa essere degno di questo nome.
Ballarò è pur sempre un talk show che ha cercato nel dibattito il suo punto di forza. Il Floris compiaciuto si autodenuncia ma nasconde, a stento, in quel sorrisino tutto il suo autocompiacimento
Coraggio premier, aspetti, magari le arriva un messaggino…
