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Bambina di 3 anni morta di meningite la Notte di Natale

Infermiere con mascherina

La notte di Natale, al Policlinico Gemelli di Roma, è morta una bambina di 3 anni: l’autopsia ha confermato che la causa è stata la meningite.

Shock a Capena, in provincia di Roma, dove una bimba di 3 anni è spirata in ospedale a causa della meningite la Notte di Natale: l’autopsia ha confermato la mattina di mercoledì 27 dicembre le cause del decesso.

Analisi mediche

La piccola risiedeva nel comune laziale, dove frequentava una scuola materna privata, inoltre frequentava un corso di danza in una palestra situata nella vicina Monterotondo.

Sabato 23 dicembre era stata ricoverata all’Ospedale Sant’Andrea di Roma e poi trasferita al Policlinico Gemelli, ma si trovava già in condizioni disperate: per lei non c’è stato nulla da fare.

Luogo dove è morta la bambina

I campioni biologici della bambina morta saranno esaminati domani, giovedì 28 dicembre, dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e sulla triste vicenda si saprà qualcosa in più.

Solidarietà e profilassi

Profilassi

I comuni di Capena e Monterotondo si sono stretti in un abbraccio di solidarietà alla famiglia della bambina spirata la Notte di Natale, notte in cui moltissimi altri genitori sono solitamente impegnati a mettere sotto l’Albero e vicini al Presepe i regali per i loro figli, dopo aver cercato di mandarli a letto presto, e questi ultimi non riescono a prendere sonno per l’emozione perchè quella stessa notte deve arrivare proprio a casa loro Gesù Bambino o Babbo Natale.

L’amministrazione comunale di Capena ha fatto sapere che il Servizio di Igiene Pubblica e Prevenzione dell’Asl locale si è subito attivato dal pomeriggio del 24 dicembre e il dirigente medico responsabile della struttura, con la collaborazione dei genitori della piccola ammalata e della direttrice dell’asilo che frequentava, ha avviato la procedura di profilassi per tutte le persone che sono potenzialmente venuti a contatto con la bambina. Seguiranno eventuali altre informazioni utili alla cittadinanza.

Lo stesso provvedimento è stato preso dalla Asl di Monterotondo, con il medico di pronto soccorso che ha contattato quasi tutte le famiglie delle compagne del corso di danza della bimba di 3 anni che non è sopravvissuta alla meningite. La Asl Rm5 ha avviato per loro la procedura di sorveglianza sanitaria, avvertendo che esse saranno “seguite per il periodo di possibile incubazione (una settimana circa)”.

Tuttavia questa misura è stata presa a solo scopo precauzionale, ha fatto sapere il Comune di Monterotondo:“Il batterio della meningite meningococcica – quello preso dalla piccola – vive nel cavo orale e non all’esterno, pertanto non è necessario nessun trattamento degli ambienti frequentati dalla bambina”. Infatti, ha proseguito il comunicato comunale, “è bassissimo il rischio di trasmissione da soggetto malato a soggetto sano”. Va quindi evitata la psicosi, ma è bene farsi controllare.