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Bambina rapita in Francia, il mandante è la madre: la confessione dei tre fermati

Mia Montemaggi

Bambina rapita in Francia, il mandante è la madre: la confessione dei fermati. Si erano presentati dalla nonna fingendosi operatori dei Servizi Sociali

Bambina rapita in Francia, il mandante è la madre di Mia Montemaggi, Lola: la confessione dei tre fermati pare aver inchiodato alle sue responsabilità la donna. Sarebbe stata lei l’ispiratrice del rapimento della piccola Mia di 8 anni, portata via da casa nei Vosgi, una regione della Francia orientale. I tra sono stati interrogati per ore dalla polizia dopo la loro individuazione ed hanno riempito un verbale con cui accusano la madre della piccola. Allo stato dell’arte sia Mia che sua madre sono irreperibili e il dato pare coincidere con le dinamiche indicate dai tre fermati. Ma cosa hanno raccontato alla polizia i tre? 

Bambina rapita in Francia: chi sono i tre fermati

Innanzitutto vediamo chi sono: il terzetto sarebbe già schedato negli archivi della polizia come vicino a movimenti dell’ultra destra ed appartenente al gruppo dei “survivalisti” o prepper. Di cosa parliamo? Di gruppi che vino nell’eterno stato di allerta per eventi catastrofici di tipo naturale o innescati dall’uomo. Fra i essi ci sono perfino frange estreme che preconizzano anche apocalissi zombie ed invasioni aliene, ma la galassia è composita. I tre si erano presentati a casa della nonna materna di Mia, affidataria per disposizione del tribunale e garante dell’ordine a ché Lola non vedesse mai Mia da sola, e le avevano detto di essere dei servizi sociali

La visita dalla nonna, la fuga e il fermo

A quel punto portare via Mia senza alcuna forma di violenza o sospetto era stato facile, fin quando il terzetto non era stato rintracciato in una banlieue di Parigi, zona tradizionalmente refrattaria  ai controlli di polizia, e portato in una sezione della Jiudiciaire per l’interrogatorio. I tre avrebbero consegnato Mia a sua madre, la 28enne Lola che mancava da casa da alcuni giorni. La donna è sempre stata refrattaria alla collaborazione con i Servizi Sociali che le chiedevano una condotta più ordinaria per il bene della bambina. 

Chi è Lola Montemaggi, la madre di Mia

Surivalista estrema anch’essa, aveva chiaramente detto al procuratore assegnato al caso di voler “vivere ai margini della società”. E in un certo senso aveva anticipato la sua azione illegale: a gennaio di quest’anno aveva espresso il desidero di “partire in camper e far perdere le tracce”. A quanto pare ci è riuscita, ma si è portata Mia con sé.