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Bambini maltrattati all'asilo a Foggia: "prove schiaccianti" contro quattro maestre

Maltrattamenti all'asilo comunale: rinviate a giudizio quattro maestre imputate

Dopo un’indagine dei Carabinieri sui bambini maltrattati all'asilo comunale di Carapelle, in provincia di Foggia, saranno processate quattro maestre.

Questa mattina, 28 aprile, Il GUP del Tribunale di Foggia Carlo Protano ha deciso il rinvio a giudizio delle quattro maestre imputate per molteplici episodi di maltrattamenti, che sarebbero avvenuti nell’asilo comunale di Carapelle, in provincia di Foggia, nel periodo tra ottobre 2018 e aprile 2019, a danno dei piccoli alunni.

Bambini maltrattati all’asilo a Foggia

Nel processo alle insegnanti che si svolgerà il 15 giugno 2021 davanti al Giudice Monocratico Accardo, le maestre dovranno difendersi da pesanti accuse, emerse da una lunga indagine dei Carabinieri di Foggia e della Stazione di Carapelle, i quali riuscirono a piazzare delle telecamere nascoste all’interno delle aule dell’asilo. La principale accusa è che le imputate abbiano avuto comportamenti violenti nei confronti dei loro alunni, tutti bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni.

Bambini maltrattati all’asilo a Foggia, l’udienza

Il giudice ha accolto tutte le richieste della Procura della Repubblica e delle parti civili e ha accettato inoltre la costituzione di parte civile del Ministero dell’Istruzione contro le sue stesse dipendenti. Quest’ultimo dunque presenzierà alla causa sia come responsabile per gli eventuali risarcimenti in favore delle vittime  sia come persona offesa per gli stessi danni causati dalle maestre.

Bambini maltrattati all’asilo a Foggia, “Prove schiaccianti”

Sulla decisione del GUP si è espresso uno dei difensori delle parti civili, l’avvocato Michele Sodrio:  “Questa decisione rappresenta un passaggio importante, ma il processo vero e proprio deve ancora cominciare, per cui non posso esprimere piena soddisfazione. Certo è fondamentale per noi – ha aggiunto –  l’avere ottenuto almeno il rinvio a giudizio di queste signore per tutti i numerosissimi episodi di maltrattamenti in danno dei bambini e non solo per una minima parte di questi. Del resto, grazie all’ottimo lavoro dei Carabinieri, le prove a carico sono semplicemente schiaccianti, visto che si tratta di registrazioni audio e video, raccolte proprio all’interno delle aule. 

Circa i tempi processuali, rallentati dall’attuale situazione generata dalla pandemia, l’avvocato Sodrio si è mostrato timoroso: “La mia maggiore preoccupazione in questo momento riguarda i tempi del processo, perché la giustizia penale si è quasi completamente fermata. L’emergenza Covid è stata solo la mazzata finale su un sistema già gravemente compromesso. Ora il mio impegno è quello di evitare che tutto finisca con una sentenza di prescrizione. Sarebbe l’ennesima triste sconfitta per l’intero sistema.”