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Bambino di 9 anni chiama il 112: “Mamma è ubriaca, aiutatemi”

Bambino

Un bambino di 9 anni prende in mano la situazione telefonando al 112NUE dato che la mamma non si regge in piedi dal troppo alcol assunto nella serata

La serata di venerdì è stata un vero e proprio incubo per un bambino che si è costretto a chiamare il 112 Nue. Motivo? La mamma era talmente ubriaca che non riusciva più a connettere. Il giovanissimo ha dovuto prendere in mano la situazione perché il genitore era impossibilitato psicologicamente e fisicamente.

S.O.S del bambino

Sono da poco trascorse le 23 e 20 quando al numero unico d’emergenza risponde un operatore sentendo dall’altro capo del telefono una voce femminile biascicante parole senza un significato logico, e la voce di un bambino percettivamente spaventato. Così gli operatori, tramite il localizzatore delle chiamate, rintracciano il luogo da dove è partita la chiamata – fra Principe e Piazza della Commenda -, girando la comunicazione al centralino della polizia.

A parlare il bambino che dice: “Mia mamma non sta bene, non sappiamo come tornare a casa, non ce la fa a portarmi. Aiutatemi”. Dopo alcune domande dei poliziotti al bimbo per comprendere al meglio la situazione, mandano una volante in Piazza Commenda dove trovano la situazione descritta così lucidamente dal bambino. La madre, una 37enne di origine boliviane, purtroppo si trova in uno stato confusionale dovuto a un forte tasso alcolemico nel sangue a causa di una pazza serata con amici.

A rimetterci, però, il figlioletto spaventato nel vedere la propria mamma in uno stato psicofisico decisamente alterato. Talmente alterato da prendersela con gli stessi poliziotti e beccandosi così una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

La donna non si reggeva in piedi dal troppo alcol. Dunque, è stata chiamata una ambulanza che ha accompagnato la donna al pronto soccorso. Nel mentre il piccolo è stato affidato a una comunità ma nelle prossime ore, post ulteriori controlli da parte degli assistenti sociali, con ogni probabilità la madre rivedrà il figlio. Il bambino ritornerà dalla mamma, quindi.

Figli degli alcolisti

Quando si tratta l’argomento alcolismo l’attenzione viene posta quasi esclusivamente sul soggetto colpito e sul comportamento compulsivo dello stesso. Questo, tuttavia, non basta, perché come evidenziano molte ricerche psicologiche, l’alcolismo è una vera e propria patologia che affligge tutta la famiglia. Tutti i familiari ne sono coinvolti. Si creano delle dinamiche disfunzionali e conseguenze più o meno gravi. Specialmente riguardo ai figli di alcol-dipendenti, che vivono pienamente la situazione a dir poco difficile. L’alcolismo, difatti, è una malattia che coinvolge tutti i membri familiari.

Svariati studi in merito, si sono concentrati sulle conseguenze a breve e a lungo termine dei figli di alcolisti.

Dunque, bambini possono interagire col disagio sviluppando diversi disturbi come quelli legati al sonno, ansia e sintomi depressivi, disturbi del comportamento e difficoltà a livello scolastico come non riuscire a concentrarsi. C’è da sottolineare, inoltre, che i bambini di genitori alcolisti sono chiamati a ricoprire ruoli diversi dal semplice “essere figlio” dovendo non poter vivere come i loro coetanei. E, proprio per questo, costretti ad assumere responsabilità eccessive ed inadeguate alla loro età.

Proprio come è successo al bambino genovese che, per una serata un po’ troppo alticcia della madre, si è dovuto auto-responsabilizzare. A quell’ora doveva essere a casa sua, in un luogo sicuro, dove poter svolgere la sua vita da bimbo di 9 anni magari con un genitore che gli racconta una storia per farlo addormentare. Come tutti i desideri più felici dei bambini del mondo. Come i figli vorrebbe essere trattati da figli.