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Bambino di 5 anni trovato morto strozzato: è stato il padre

bambino di 5 anni

Il bambino di cinque anni morto a Cupramontana, in provincia di Ancona, è stato ucciso dal padre.

Il bambino di 5 anni trovato morto a Cupramontana, in provincia di Ancona, è stato ucciso da suo padre. Alla fine la verità era quella più terribile, quella che si temeva sin dall’inizio, quella che aveva condotto i carabinieri, sin da subito a sospettare di lui.

Il bambino di 5 anni è stato strozzato

Il padre del piccolo Hamid, Besart Ineri, 24enne di origine macedone, è stato subito portato in caserma, non appena è stata accertata la morte del figlio. Nel tardo pomeriggio di giovedì 4 gennaio, il corpo del bambino è stato rinvenuto esanime, all’incirca alle ore 18.15.

Sono stati gli operatori della Croce Verde del paese, arrivati a seguito di una chiamata di soccorso partita da via Niccolò Bonanni dove viveva la famiglia Ineri, a decretare il decesso del piccolo.

Il padre ha confessato a notte fonda

Besart Ineri è stato subito condotto dai carabinieri in caserma, dove è stato interrogato dal pm di Ancona, Valentina Bava, perchè avrebbe avuto una posizione non del tutto chiara sin dall’inizio.

Si era capito quasi subito, infatti, che il piccolo era morto in un altro luogo, e non in casa dove si è tentato inutilmente di rianimarlo. Ed è stato proprio a seguito del lungo interrogatorio durato tutta la notte, che alla fine il 24enne ha confessato il delitto.

Hamid, a quanto appreso, sarebbe stato strangolato proprio nell’auto di suo padre, nel momento in cui era parcheggiata davanti all’abitazione in cui vivevano i due insieme alla madre, attualemente incinta.

La madre incinta del terzo figlio

La donna, che nel momento in cui ha appreso della morte del figlio è stata immediatamente condotta in ospedale dove l’hanno ricoverata sotto shock, è in attesa di un terzo figlio. La coppia, infatti, oltre ad Hamid, ha un altro bambino di 2 anni.

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I rilievi sull’automobile di famiglia

Il padre del bambino, a quanto appreso dagli inquirenti in fase di indagini preliminari, sarebbe tutt’ora in cura per problemi psichiatrici. Anche a seguito di ciò, dunque, e per alcune incongruenze nei suoi racconti al momento delle prime domande poste dagli investigatori, è stato immediatamente posto in stato di fermo.

Subito dopo i primi rilievi in casa della famiglia, inoltre, l’automobile di Besart Ineri è stata sequestrata dagli inquirenti. Sembrerebbe, accertata la dinamica dei fatti, che nella vettura ci potesse essere qualche elemento utile a chiarire gli accadimenti del pomeriggio del 4 gennaio.

La vicenda è ancora avvolta nel mistero, non è stato reso noto il movente, se si è tratttao di un atto volontario o di un tragico incidente. Solo ulteriori accertamenti potrebbero portare a raccogliere eventuali elementi utili a ricostruire come si sono svolti i fatti.

Si è pensato subito ad un coinvolgimento diretto del padre del piccolo immediatamente dopo una prima indagine del suo corpo esanime, ma solo dopo l’esame del medico legale, che dovrà accertare quali sono stati i motivi del decesso, si potranno avere elementi utili a ricostruire esattamente la dinamica dei fatti.

Il delitto è avvenuto nel pomeriggio del 4 gennaio

L’autopsia, che sarà effettuata presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, dovrebbe confermare che il piccolo è morto dopo essere stato strozzato. Secondo una prima ricostruzione, infatti, il padre avrebbe compiuto tale gesto, o soffocato il bambino a mani nude, proprio nella sua auto, una Toyota Yaris.

Il delitto sarebbe avvenuto, come già detto, nel pomeriggio del 4 gennaio scorso, subito dopo che i due erano usciti di casa per una passeggiata.

Attualmente l’uomo si trova nel carcere di Montacuto, ad Ancora, dove incontrerà il suo legale. Quasi certamente verrà richiesta una perizia di tipo psichiatrico. Allo stato attuale, però, non sono sono state ancora fissate le date per la convalida del fermo.