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Bambino di 9 anni cede i suoi risparmi al mendicante

Mendicante

Un bambino di nove anni vede un mendicante davanti al negozio dei genitori da due anni. Raccoglie e dona tutti i suoi risparmi. Popolano le strade di ogni città. Sono rintanati negli angoli dei porticati, negli androni dei palazzi, davanti alle banche - ironicamente. Mangiano quello che trovano ne...

Un bambino di nove anni vede un mendicante davanti al negozio dei genitori da due anni. Raccoglie e dona tutti i suoi risparmi.

Popolano le strade di ogni città. Sono rintanati negli angoli dei porticati, negli androni dei palazzi, davanti alle banche – ironicamente. Mangiano quello che trovano nei cestini. Dormono in ciò che trovano abbandonato in giro. Eppure non si vedono. Nessuno li vede. Sono i mendicanti, i senzatetto, barboni, senza fissa dimora. Vengono loro attribuiti moltissimi appellativi ma nessuno conosce il loro nome proprio. Ogni tanto si spende una parola di cordoglio per quelli che muoiono di freddo su una panchina del parco. E poi si dimenticano. Si torna a cambiare strada quando si vede un mendicante. Si torna a far finta di niente.

Non è stato così per un bambino di nove anni. Ha raccolto tutti i suoi risparmi raccolti con i regali ai compleanni, i piccoli premi e i vizi che i genitori (e i nonni) avevano di soddisfare e li ha donati ad un senzatetto. La cifra ammontava a 50 euro. Questo bambino di nove anni aveva visto quell’uomo. Il senzatetto abitava da due anni nella strada dove i genitori avevano il loro laboratorio, a Castelfranco Emilia, chiedendo l’elemosina.

Dopo questo gesto, il senzatetto è entrato nel laboratorio e ha lasciato i soldi nelle mani dei genitori. “Questi soldi non mi appartengono” ha detto, spiegando chi era il donatore. E i genitori hanno istintivamente punito il bambino. Gli hanno fatto passare l’aspirapolvere per tutto il locale “per fargli capire la fatica che fanno per guadagnare quei soldi”. E, probabilmente, mentre osservavano il loro bambino eseguire la punizione in silenzio, hanno realizzato che il senzatetto vicino al loro negozio non avrebbe mai potuto guadagnare quei soldi. Hanno capito che quell’uomo non aveva un futuro. E che il loro bimbo, a nove anni, conosceva la fatica e comprendeva quel mendicante. “Lui ne ha più bisogno di me“, aveva detto ai genitori.