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Bambino riprende di nascosto la nonna: ecco cosa scopre

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Un bambino grazie al suo video riesce a far arrestare e condannare la nonna. Mascherata da strega violentava, bruciava, fustigava la sua sorellina. Ora non può più far del male a nessuno.

Il bambino e le sue paure

Ogni bambino da piccolo ha le sue paure. C’è chi ha paura dei mostri, dell’uomo nero, dei ragni. I bambini sono facilmente suscettibili e non capiscono a volte dove finisce la realtà ed inizia la fantasia. Anche le ombre a volte possono diventare dei mostri enormi. Fin qui tutto normale ma quando invece il mostro diventa realtà la cosa è diversa. In Oklahoma negli Stati Uniti una bambina di 7 anni durante la notte veniva torturata da una strega malvagia.

Strega e demone

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Nel 2014 i genitori della bambina si separarono e lei con i suoi due fratelli vennero portati a casa della parente del padre. La casa dove abitavano viene ribattezzata dal procuratore distrettuale ” La casa degli orrori“. Nei mesi da giugno a settembre la bimba subisce una serie di torture, abusi e maltrattamenti. La strega che arriva di notte è vestita di nero ed ha degli artigli verdastri. La bambina veniva bruciata con le sigarette, legata fuori con i cani a dormire, colpita alle mani con un mattarello, appesa al soffitto e fustigata. Non andava a scuola con i fratelli, era malnutrita e non aveva cure mediche. La strega voleva che la bambina la chiamasse Nelda. Non contenta Nelda si fa aiutare da un demone di nome Coogro. Non contenta e pensando che la bambina fosse fuori controllo Nelda la ricovera in un istituto per malati di mente. Qui scatta l’allarme da parte dei medici ed infermieri alla vista della bambina malnutrita e piena di segni di violenze sul corpo.

Nonna strega fidanzato demone

I medici contattano subito la polizia e gli agenti ascoltano esterrefatti i racconti della bambina. Fatti i dovuti controlli scoprono che la strega non è altro che la nonna 51enne della bambina. Un video girato dal fratello la incastra e mostra di cosa è capace. Nelda il cui vero nome è Geneva Robinson viene arrestata insieme al suo compagno Joshua Granger il demone. Durante il processo vengono mostrate le foto della bambina prima e dopo la permanenza dalla nonna. Una bambina completamente cambiata senza più luce negli occhi, spaventata anzi terrorizzata. La nonna ha cercato in tutti modi di convincere il giudice che lei era bipolare e schizofrenica ma ha ottenuto 3 ergastoli. Il compagno che l’ha aiutata e sostenuta nelle violenze 30 anni di carcere. Della bambina non si hanno notizie, si spera sia stata affidata a persone sane e buone pronte a far tornare un po di serenità nella sua vita.

Violenze sui bambini

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Purtroppo il caso della bambina dell’Oklahoma non è un caso isolato. Ancora oggi i maltrattamenti in famiglia sono all’ordine del giorno. Le violenze posso essere di vario genere. Non esistono solo le violenze psicofisiche e psicosessuale ma anche quelle omissive. Le prime portano ad un condizionamento psicologico, fisico, mentale. Le seconde sono legate all’incapacità di fornire cure a livello materiale ed emotivo. In Italia circa 100mila bambini sono affidati ai centri sociali per le violenze in famiglia. Le conseguenze dei maltrattamenti possono portare anche alla morte del piccolo. Possono portare a ritardi sullo sviluppo, dipendenza da sostanze, patologie psichiatriche e neurologiche. Questi bambini hanno grosse difficoltà di relazione con tutti e spesso diventano anche oggetto di bullismo. Ultimamente in Italia abbiamo avuti anche molti casi di maltrattamenti nella scuola primaria. L’insegnante dovrebbe sostituire la mamma nel primo distacco dalla famiglia ed invece in alcuni casi non è stato così.

Aiutiamoli

Nel mondo ci sono tante associazioni che cercano di aiutare, sostenere, eliminare questo cancro. Non è semplice anzi tutt’altro specialmente quando le violenze iniziano in famiglia. Dovremo ognuno di noi la voglia di non girare la testa dall’altra parte quando sentiamo puzza di bruciato. Spesso il menefreghismo dell’essere umano è causato dalla fretta, dalla paura di ritrovarsi in problemi non risolvibili. Ci sono vari centri ai quali segnalare casi di maltrattamenti e varie associazioni possono accoglierli ed aiutarli. Quando mettiamo al mondo un figlio non è lui che lo ha chiesto ma noi che lo vogliamo. Perchè poi sfogare su di lui le nostre frustrazioni? I genitori che drogano i figli, che li bruciano non possono essere definiti tali. A queste persone i figli vanno tolti e mai più avvicinati. Non esistono scuse, malattie mentali che reggano e che giustifichino questi comportamenti. Esistono tanti metodi anticoncezionali che dovrebbero essere rispolverati.

Social e tecnologia in aiuto

Siamo nel 2017, la società ha fatto passi da gigante in tutti i campi speriamo si possa arrivare a risolvere anche questo problema. In questo mondo la tecnologia ha sostituito gli affetti ma forse se usata in maniera diversa potrebbe essere un aiuto e non una causa. I social potrebbero essere usati per permettere ai ragazzi in difficoltà di lanciare messaggi di aiuto. Si sente spesso che i social aiutano i malati di mente a perseguitare i bambini. Cerchiamo già da li a sconfiggerli, annientarli, scovarli. Le parole da dire sono tante, i casi altrettanto speriamo solo che la società ritrovi l’umanità di un tempo. Torniamo ai valori di un tempo e forse con più presenza e meno assenza anche le violenze verranno a diminuire.