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Bambino ritrovato nel bosco, il commento del padre: "Ora sta bene, è stato forte"

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Fatica a trattenere l'emozione il padre del bambino di due anni ritrovato nei boschi del Mugello dopo essere sparito dalla notte di martedì.

È di poche parole il signor Tanturli, padre del piccolo Nicola, mentre di fronte ai microfoni dei giornalisti racconta del suo bambino che a soli due anni è sopravvissuto per oltre trenta ore in mezzo ai boschi del Mugello dopo essere sparito nel nulla nella notte di martedì 22 giugno. Il piccolo è stato infatti ritrovato sano e salvo nella mattinata di mercoledì, da un giornalista Rai che in maniera totalmente fortuita lo ha rintracciato sul fondo di una scarpata. 

Bambino ritrovato nel bosco, il commento del padre: “Ora sta bene, è stato forte”

Ai giornalisti che gli domandano delle condizioni del figlio, il signor Tanturli risponde: “Ora sta bene, è solo per un controllo al Meyer ma sta bene”. Il piccolo Nicola si trova infatti in questo momento all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ma secondo i medici al di la di qualche escoriazione superficiale le sue condizioni di salute non desterebbero preoccupazione.

“È abituato […] È stato forte”, ha riposto poi il padre del bambino a chi si complimentava per la tempra avuta da quest’ultimo nel percorrere oltre tre chilometri nella notte a soli due anni di età. Il bambino ha infatti vagato da solo per oltre trenta ore nei boschi del Mugello prima di venire ritrovato in maniera totalmente casuale sul fondo di una scarpata. 

Bambino ritrovato nel bosco, il padre: “È al Meyer solo per un controllo”

Nel pomeriggio del 23 giugno lo stesso ospedale pediatrico Meyer di Firenza ha rilasciato una nota ufficiale in cui non riscontra particolari criticità nelle condizioni del bambino: “È già stato sottoposto a una prima visita che ha rilevato la presenza di escoriazioni superficiali, ma le sue condizioni generali non destano particolari preoccupazioni. Il piccolo verrà comunque trattenuto in osservazione in attesa di completare gli ultimi accertamenti”.

Successivamente il comandante dei carabinieri Danilo Ciccarelli, che per primo ha soccorso il bimbo, ha dichiarato: “Non ho avuto l’impressione che abbia trascorso lì la notte, secondo me c’è arrivato tramite il bosco, perché secondo me la strada da fare era più agevole”. Secondo il militare infatti, appare improbabile che il piccolo abbia dormito in fondo alla scarpata, poiché: “L’erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso”.