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Banche e paradisi fiscali, cosa ha scritto l’Espresso

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Qual sarebbe il legame fra banche e paradisi fiscali? A provare a spiegarlo è stato il settimanale L’Espresso, bilanci alla mano. Sul settimanale L’Espresso è stato pubblicato un articolo sulle attività offshore di molte banche italiane, in particolare delle sette in difficoltà, compresa ...

Qual sarebbe il legame fra banche e paradisi fiscali? A provare a spiegarlo è stato il settimanale L’Espresso, bilanci alla mano.

Sul settimanale L’Espresso è stato pubblicato un articolo sulle attività offshore di molte banche italiane, in particolare delle sette in difficoltà, compresa Monte dei Paschi di Siena.

Dalla ricostruzione emergono alcuni dati su come gli istituti di credito, non solo italiani, aggirino i regimi fiscali per pagare meno tasse, traendo vantaggio da sedi dislocate nei cosiddetti paradisi fiscali.

La ricostruzione dell’Espresso su banche e paradisi fiscali

I primi esempi potrebbero essere la francese Paribas e la tedesca Deutsche Bank. La prima avrebbe infatti incassato circa il 12% del suo utile in Paesi a “fiscalità agevolata”, mentre la seconda sarebbe addirittura arrivata al 25%. Il problema è in sostanza quello dell’elusione fiscale, attuata, nel caso specifico, dichiarando gli introiti non sempre e non del tutto nei Paesi ove questi si concretizzano, ma in altri, dove le condizioni fiscali, ovvero il pagamento delle tasse, sono più favorevoli.

Elusione fiscale: giro da 50 miliardi l’anno, secondo la Commissione UE

Secondo le stime della Commissione Europea, sarebbero circa 50 i miliardi di euro di tasse che ogni anno non vengono pagati in modo corretto a seguito di pratiche di elusione fiscale.

A colpire è il fatto che il comportamento sembra essere comune a moltissime banche europee. Si apre una filiale in un Paese a fiscalità agevolata e alla stessa si fanno risalire introiti enormi e, spesso, sproporzionati rispetto al numero di lavoratori impiegati. Potrebbe essere il caso di Mps Preferred Capital I Llc, società Monte dei Paschi con sede in Delaware: 44,9 milioni di euro di utile nel 2016 con zero dipendenti.

I Paesi dove spesso sono presenti filiali per le quali il rapporto fra utile e numero di lavoratori impiegati è sospetto sono sia in Europa (Irlanda, Olanda, Lussemburgo, Malta), sia fuori (Dubai, Isole Cayman, Delaware, Bermuda, Panama). Le controllate di Unicredit, ad esempio, alle Bermuda e alle Cayman non hanno dipendenti, mentre Intesa San Paolo a Dubai ha 18 impiegati per un totale di quasi 50 milioni di euro nel 2016.