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Banda degli aghi traditi dalla Porsche a noleggio: 2 arrestati e altri 2 ricercati

Torino

Banda degli aghi, due denunciati e due ancora ricercati: ecco chi sono i ragazzi che lanciavano freccette sui passanti per combattere la noia.

Torino, ci sono voluti lunghi periodi di indagine, che ancora continueranno per gli ultimi accertamenti, ma finalmente le forze dell’ordine sono riuscite a sgominare la oramai tristemente famosa Banda degli aghi. Le ricerche e gli accertamenti investigativi hanno portato a due persone arrestate, e ad altre due ricercate.

I malviventi, che operavano a Torino, sono stati traditi dalla Porsche che avevano preso a noleggio, si sono infatti sentiti così sicuri delle loro azioni, da non prevedere che sarebbero stati notati e lì hanno commesso un madornale errore. Chi, infatti, avrebbe potuto non accorgersi di qualcuno che si divertiva a lanciare freccette a forma di aghi da una macchina così riconoscibile?

È stata l’estrema presunzione a tradirli ma, fatto ancora, e molto, più grave, a spingerli a fare ciò che hanno fatto è stata la noia. Ebbene sì, a lanciare aghi contro i passanti da auto in corsa, ben sapendo a quali conseguenze sarebbero giunti, lo ha spinti proprio il non saper cosa fare, come passare il tempo.

Torino

Torino e la Banda degli aghi

Le indagini sono durate 15 giorni, è stato questo il tempo impiegato per sgominare, nella città di Torino, la Banda degli aghi, agivano in gruppo, probabilmente sono solo le 4 persone individuate, di cui 2 già arrestate e le altre 2 ricercate. Gli sparatori, così come sono stati appellati, agivano tra piazza Rivoli e via Lecce, ed erano ormai senza controllo, pericolosi.

Il gruppo, in azione per fortuna da meno di un mese, sceglieva a caso le vittime, tutto dipendeva da chi, nel momento dell’azione, si trovava nella loro perfida traiettoria. Le persone ferite, individuate perché corse a farsi curare, sono state in tutto cinque.

Ovviamente un tale tiro al bersaglio ha provocato non solo una profonda indignazione sociale, ma anche un diffuso e capillare allarme. Per le modalità delle azioni messe in atto dalla banda, infatti, non si sapeva dove avrebbe colpito, tanto meno quando, e nessun posto della città di Torino, a questo punto, sembrava davvero sicuro.

L’idea malvagia, la modalità del tiro al bersaglio, è stata una delle cose che più ha scosso i cittadini: non sembrava, infatti, esserci un reale motivo per queste azioni. Ed è la csa che faceva più paura. Le vittime, come già detto, sono state scelte a caso: una donna medico, uno studente straniero, un impiegato e un ragazzo appena uscito di casa.

Poche, purtroppo, le segnalazioni utili del caso. La banda riusciva sempre a non farsi individuare, ma dopo alcunei particolari rferiti agli inquirenti, però, la polizia si era messa a caccia di due auto, una di colore bianco e una blu, che proprio negli stessi minuti in cui i primi feriti venivano trasferiti in ambulanza verso il pronto soccorso del Maria Vittoria, percorrevano le strade a bassa velocità, una dietro l’altra, sfiorando i marciapiedi.

Li hanno arrestati, però, quando il gruppo ha deciso, non si capisce bene per quale motivo, di prendere a noleggio una Porsche Cayenne: lì, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza non hanno avuto alcuno scampo. I componenti del gruppo sono stati denunciati a piede libero per lesioni. Per ora soltanto l’autista dell’auto di lusso e il conducente dell’altra auto, una Toyota Yaris. Gli investigatori della squadra mobile non hanno dubbi: per loro le ore sono contate.