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Barack Obama e la musica. Come il rap ha influenzato la sua Presidenza

Barack Obama

Barack Obama è stato il primo presidente di colore degli Stati Uniti d'America dal 2008 al 2016. Il suo successore è Donald Trump. Obama, nato alle Hawai'i nel 1969, è il primo presidente di colore degli Stati Uniti. Questo elemento, storicamente parlando, è di fondamentale importanza, soprattu...

Barack Obama è stato il primo presidente di colore degli Stati Uniti d’America dal 2008 al 2016. Il suo successore è Donald Trump.

Obama, nato alle Hawai’i nel 1969, è il primo presidente di colore degli Stati Uniti. Questo elemento, storicamente parlando, è di fondamentale importanza, soprattutto in un Paese dove le persone di colore continuano a essere considerate una minoranza: molte persone speravano in un cambiamento cruciale che purtroppo non è avvenuto, almeno non del tutto.

Negli Stati Uniti la musica è un mondo infinito, generi e sottogeneri si susseguono di anno in anno, ma uno resta sempre fedele a se stesso (a eccezione di alcui artisti): il Rap (assieme a Hip-Hop e R’n’B).

Proprio artisti rap e hip hop hanno voluto celebrare l’evento dedicando al Presidente entrante (nel 2007) canzoni celebrative. In particolare Common con “The People” nella quale celebra le persone che hanno sempre combattuto per i diritti dei neri e per l’eguaglianza ma restando nella quotidianità del proprio quartiere.

Passati quasi dieci anni dalla sua elezione si può dire che i rapper e i cantanti hip-hop hanno cantato ogni momento clou della presidenza Obama. E’ incredibile come la musica possa guidare le persone a comprendere fatti politici importanti e creano un’opinione pubblica non da meno, soprattutto in vista delle ri-elezioni.

Qualcuno, oltreoceano, si sta chiedendo se l’allontanamento dei rapper dal Presidente uscente abbia influenzato sull’elezione di Donald Trump. Nell’ultimo periodo, infatti, Obama veniva criticato per non aver dedicato abbastanza tempo e risorse per gli afroamericani in particolare e le altre culture straniere (e di colore) abitanti negli Stati Uniti.

Esempio lampante è lo sviluppo della canzone “My President” di Young Jeezy feat. Nas nella quale racconta le sue esperienze quotidiane post-elezione Obama e le aspettative legate ad essa. Il cantante prende spunto dallo slogan presidenziale “HOPE” per evidenziare l’argomento. Anche il video della canzone è iconico perchè mostra scene della marcia di Martin Luther King nel 1963.

Anche Common, altro rapper americano molto influente, ha supportato Obama fin dall’inizio, cantando alla Casa Bianca diverse volte e dedicandogli due canzoni “The People” (2007) e “Changes” (2008). Maino si è aggiunto al gruppo ringraziando il Presidente per le sue parole di incoraggiamento verso i giovani e gli ex carcerati: dice di pensare a lui quando non sa più cosa fare (riprendendo un altro slogan: Yes we can).

Ma quando i primi quattro anni di Presidenza volgono al termine, i rapper sopracitati hanno perso l’entusisasmo e si lamentano delle carceri ancora sovraffollate, la povertà dilagante nei quartieri poveri e i continui pregiudizi razziali (si veda Baltimora e il movimento Black Lives Matter). Jeezy, nel testo di “Streetz” lamenta i pochi cambiamenti e il so dispiacere a riguardo: anche il video è molto triste, si tiene in un cimitero e sullo schermo appaiono i nomi delle persone di colore uccise per le strade in quel periodo.

Dopo le polemiche scoppiate a causa di questi testi, Obama decide di graziare 1000 detenuti condannati a morte e passa una legge che riforma le carceri, ma secondo il rapper non è ancora abbastanza. Il rapper vic Mensa ritiene che Obama avrebbe dovuto parlare in occasione delle marce di protesta tenutesi in varie cittàamericane in seguito al dilagarsi della violenza nelle strade dei quartieri poveri.

Insomma, il rap entra in politica e influenza le masse.

Infine, nella canzone “Let Me Know” (2016), il rapper si chiede come mai Obama abbia impiegato 3 giorni per fare una dichiarazione sulla sparatoria avvenuta al Philando Castle di Falcon Heights in Minnesota.

In ogni caso, l‘elezione di Trump sta già influenzando il modo di vedere Obama da parte del pubblico musicale: moltri rapper tornano a ri-apprezzare Obama (un esempio è il discorso tenuto da Karen Civil alla Casa Bianca, invitata dalla First Lady). Anche Michelle Obama è osannata da alcune liriche che enfatizzano il ruolo delle donne afroamericane nella canzone “The Day the Women Took Over” di Common (2016): “se la gente non ama Obama, adora Michelle“.

Chissà su cosa rapperanno durante la presidenza Trump.