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Barack Obama lancia la sfida al Trumpismo al termine del Summit

Barack Obama

Al termine dei lavori congressuali presso la sua fondazione, l'ex-presidente Barack Obama lancia la sua sfida al Trumpismo dopo mesi di silenzio.

L’ex-presidente americano Barack Obama, lancia la sua personalissima sfida a Donald Trump e alla sua attuale politica. La sfida giunge fresca fresca al termine dei lavori del summit presso la Obama Foundation. Obama torna alla carica contro il Trumpismo imperante negli USA dopo mesi di silenzio mediatico e politico. L’ex presidente ha infatti richiamato i cittadini, esortandoli ad essere loro stessi il motore del prossimo cambiamento. Un discorso programmatico focalizzato sul rinnovarsi della possibilità di agire. Obama ha ricordato a tutti che il cambiamento è sempre possibile e anche se questo non si vede, non bisogna certo scoraggiarsi. Serve tempo, pazienza, costanza e insistenza per ottenere i cambiamenti desiderati. Così ha detto il l’ex presidente USA.

La parola a Barack Obama

Queste le parole di Obama davanti al pubblico del Summit della sua fondazione, riunito in un hotel di Chicago. Pur lanciando la sfida a Donal Trump, questi non viene mai nominato nel discorso di Obama. L’ex presidente si è concentrato di più sul suo pubblico, rispolverando i suoi famosi slogan che lo hanno aiutato durante le sue campagna elettorali precedenti, tra cui il famoso “Change & Hope” (cambiamento e speranza). Parole chiave che lo hanno portato in passato alla vittoria e che ben si oppongono agli slogan di Trump, giudicati cupi e divisori.

L’apparizione di Barack Obama in pubblico avviene a quasi nove mesi di distanza dall’insediamento del nuovo presidente alla Casa Bianca. La sua apparizione in pubblico è in preparazione alle elezioni di medio termine del 2018. Una manovra scaltra e accorta per tentare di rinvigorire lo spaccato fronte dei democratici americani dopo la cocente sconfitta elettorale nel 2016. I lavori del summit sono rivolti a una ricompattazione del partito. Tra gli obiettivi vi è inoltre la ricerca di una nuova figura di leader in vista delle prossime elezioni presidenziale, nel 2020.

La sfida al Trumpismo

Secondo Obama serve una partenza dal basso per contrastare efficacemente l’ondata di populismo che ha invaso gli Stati Uniti. Populismo attribuibile alla politica di Trump, che è riuscito a manipolare in poco tempo il modo di raccontare le cose. Una narrativa politica basata sulla rabbia e sulla paura, giudicata molto pericolosa. Secondo Obama il cambiamento è e resta sempre possibile, ma solo ed esclusivamente se supportato dalla responsabilità civile di ciascun cittadino. La collaborazione tra singoli può portare al cambiamento. Può ancora fare la differenza. Cambiamento che non avverrà certamente in una notte, ma che presuppone una lotta costante e insistente nel tempo. Ha ricordato al suo pubblico quanto lente siano le battaglie civilmente condotte, facendo riferimento alle storiche battaglie delle Associazioni per i Diritti Civili negli anni ’60. Lo sforzo di più generazioni ha prodotto il cambiamento desiderato e di cui oggi godiamo i frutti.

Ad applaudire soddisfatto tra il pubblico del summit, l’ex-premier italiano Matteo Renzi, che si è detto soddisfatto e ispirato dalle parole di Barack Obama. Il suo ritorno è stato sicuramente salutato con plauso dai colleghi democratici: in mancanza di una figura di leader, Obama rappresenta sicuramente una luce per il partito dei democratici.