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Bari, arrestati due dipendenti Asl: erano usurai

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Dipendenti Asl arrestati.Proprio in queste ore è scattato il blitz.I Carabinieri stavano svolgendo un'indagine sull'antiusura e l'antiassenteismo.

Dipendendi Asl arrestati. Questa vicenda si consuma nel sud Italia, più precisamente nella città di Bari. Le forze dell’ordine stavano esaguendo un’indagine ormai da tempo sull’antiusura e l’antiassenteismo. E proprio in queste ore è scattato il blitz. Due dipendenti dell’Asl sono stati arrestai con gravi accuse sulle spalle. I due infatti oltre ad avere l’abitudine di non presentarsi regolarmente al lavoro, svolgevano anche l’attività di usurai.

L’arresto

Dipendenti Asl arrestati con accuse pesantissime. Le forze dell’ordine locali stavano svolgendo già da tempo un’indagine sull’antiusura e sull’antiassenteismo. I due uomini alla fine sono stati incastrati. I due malviventi erano dipendenti della Sanitaservice, una società della Asl di Bari. La società svolge attività anche in collaborazione con il Policlinico della città. I due, in più di varie occasioni, non si sono presentati al lavoro e c’era chi al posto loro timbrava il badge. Ovviamente avevano dei complici che li appoggiavano e li coprivano nelle loro attività illecite. Sono stati beccati mentre, durante l’orario di servizio, stavano per incontrare le loro vittime. Le vittime erano obbligate a consegnare ai due dipendenti dell’Asl gli interessi e le mensilità dei prestiti che avevano ricevuto. Insieme ai due malviventi sono stati fermati anche altre sette persone attualmente indagate e sono stati anche notificati 16 provvedimenti interdittivi dal servizio. Oltre ai due criminali usurai infatti c’erano numerosissime persone che solevano assentarsi dal posto di lavoro, ovviamente durante il servizio. I Carabinieri hanno accertato questo fatto dal momento in cui molte delle persone tenute sotto controllo risultavano in luoghi di villeggiatura o a pescare oppure svolgevano attività private durante l’orario lavorativo.

Approfondimenti

In tutto, dopo le svariate indagini delle forze dell’ordine, il gip di Bari Roberto Oliveri del Castillo ha emesso ben 23 misure cautelari. Sette delle quali sono restrittive, quattro si trovano in carcere mentre gli altri tre sono agli arresti domiciliari. E 16 restanti invece sono di interdizione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio. L’indagine è stata avviata dai Carabinieri di Bari già dal dicembre 2014 e si è conclusa l’anno scorso a settembre. L’indagine ha svelato l’esistenza di una rete molto fitta di criminali tutti dediti all’attività di usura. Le persone che sono state danneggiate da questi malviventi sono molte e per lo più sono artigiani e commercianti. I provvedimenti cautelari sono stati chiesti dalla pm Isabella Ginefra, i quali sono stati avviati sia a Bari che a Modugno e a Santeramo in Colle. I reati sono molteplici e includono usura, estorsione, falsità ideologica e truffa aggravata.

Le indagini

Le indagini partite nel dicembre 2014 sono scattate a causa di una denuncia da parte di un artigiano che non cela faceva più. Era ormai diventato troppo stanco di sopportare le dure minacce degli usurai. Così un giorno prese coraggio e andò dalla polizia. Grazie alla confessione dell’artigiano i Carabinieri in due anni sono riusciti a raccogliere tantissime prove, sufficienti per incastrarli tutti. La polizia attraverso le intercettazioni telefoniche hanno potuto accertare la gravità delle minacce che gli usurai facevano alle loro vittime. La maggior parte di queste riguardavano terribili e possibili ripercussioni. I militari sono riusciti anche a trovare i fogli manoscritti dove i malviventi avevano appuntato tutti i nomi delle vittime e i dettagli sia dei prestiti che dei pagamenti.