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Bari, arrestato il gip De Benedictis accusato di corruzione. Provvedimenti libertà in cambio di denaro

bari, arrestati per corruzione il gip e l'avvocato penalista

È stato arrestato con l'accusa di corruzione, il gip di Bari, De Benedictis. A finire in manette anche l'avvocato penalista Chiariello. Pesanti le accuse

Arresti importanti a Bari a seguito dell’inchiesta della Procura antimafia di Lecce, in coadiuvati dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari. A finire in manette con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, il gip di Bari Giuseppe De Benedictis e l’avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello. Secondo gli inquirenti, il gip, con la complicità di Chiariello, aveva messo su un giro, in cui in cambio di denaro, emetteva provvedimenti “de libertate” favorevoli agli assistiti dell’avvocato Chiariello, appartenenti per la maggior parte a famiglie mafiose, o comunque legate alla criminalità organizzata barese, foggiana e garganica.

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Il gip di Lecce, Giulia Proto, ha dato seguito alle richieste cautelari della Dda, fatte dai due sostituti procuratori  Roberta Licci e Alessandro Prontera, che hanno portato avanti l’indagine su De Benedictis e Chiariello. Oltre a questi due nomi importanti, è finito in manette anche il pregiudicato mafioso, Danilo Pietro Della Malva di Vieste.

L’ndagine è partita dalla soffiata di un collaboratore di giustizia e da una nota arrivata a Lecce, dai carabinieri di Foggia, che avevano ascoltato delle intercettazioni compromettenti per il gip di Bari.

L’intercettazione riasale al 16 Giugno 2020, quando Della Malva, difeso da Chiariello, aveva ottenuto da De Benedictis, la scarcerazione da Rebibbia, e gli arresti domiciliari con bracialetto elettronico. L’uomo, mentre parla con la moglie in balcone, commenta: “Ho speso trentamila euro e mi sono comprato il giudice a Bari”. Secondo gli inquirenti, a pagare il gip per conto dei “clienti”, era lavvocato Chiariello: le indagini hanno infatti documentato che il 18 marzo 2020, 7 giorni dopo il provvedimento con il quale il gip aveva disposto la scarcerazione, il gps dell’auto del magistrato ne segnalava la presenza a casa del legale. Negli atti dell’inchiesta si legge: -“Lasciano basiti gli incontri segreti all’interno dell’ascensore, la consuetudine di lasciare il telefono prima di ogni appuntamento volto a stipulare l’ennesimo accordo corruttivo, il linguaggio criptico utilizzato nelle conversazioni potenzialmente intercettabili”.

A seguito delle perquisizioni a casa degli indagati inoltre, sono stati rinvenuti 60 mila euro nell’abitazione del gip, mentre nella casa del figlio del penalista Chiriello, sono stati sequestrati dai carabinieri del nucleo investigativo di Bari, 3 zaini contenenti un valore complessivo di 1.2 milioni di euro.

Il 9 Aprile poi l’indagine ha segnato la svolta definitiva: i carabinieri infatti, hanno colto in flagranza di reato il gip nel suo ufficio, in cui, dopo un incontro con Chiariello, sotto gli occhi delle telecamere nascoste dai carabinieri, ha aperto una busta con al suo interno, una mazzetta di soldi in banconote da 50 euro. A quel punto i militari hanno fatto irruzione nell’ufficio, sequestrando la busta con i soldi, per la cronaca, ben 6 mila euro. De Benedictis però non è stato arrestato in quell’occasione, l’operazione infatti serviva per mettere la parola fine all’inchiesta, che in questi giorni si è poi conclusa con l’arresto dei tre.