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Bari: l'allarme del sindaco

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Non sarà certo un Natale sereno, dal punto di vista calcistico, per la città di Bari. E siamo già al secondo consecutivo: ma se un anno fa a quest’ora la tremolante barca di Ventura faceva già acqua da tutte le parti ed aveva più di un piede in Serie B (nonostante l’illusoria apertura d...

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Non sarà certo un Natale sereno, dal punto di vista calcistico, per la città di Bari. E siamo già al secondo consecutivo: ma se un anno fa a quest’ora la tremolante barca di Ventura faceva già acqua da tutte le parti ed aveva più di un piede in Serie B (nonostante l’illusoria apertura del 2011 con la vittoria esterna nel derby), oggi la situazione è ancora più delicata e preoccupante. Perché in ballo non c’è una retrocessione ma il futuro stesso del club biancorosso a pochi giorni dalla chiusura definitiva dell’affare-Meleam sancita da un comunicato della società che ha sbattuto la porta in faccia alla società bitontina per motivi non meglio precisati (possibile che alla base di tutto ci sia solo il mancato rispetto di una data?), ma dopo mesi di incomprensioni e diffidenze reciproche. La situazione è davvero difficile e non sembra promettere schiarite in breve tempo, e di questo si è accorto anche il sindaco Michele Emiliano che ne ha parlato senza mezzi termini nel corso della trasmissione “Dillo ad Emiliano” in onda su Telebari.

La situazione del Bari è seria” ha detto Emiliano. “Sono preoccupato e mi sto adoperando per risolvere il problema ma certo non può essere il sindaco ad intavolare una trattativa per il passaggio di proprietà. I potenziali acquirenti ci sono ma il problema è sempre lo stesso, quello di convincerli a coprire i debiti di una società che ha un buco di quasi cinquanta milioni. Né d’altra parte si può pretendere che chi ha fatto la storia del calcio a Bari per oltre trent’anni accetti di uscire di scena caricandosi tutti i debiti”. E la chiave del discorso forse sta tutta qui. Fino ad oggi infatti si erano vissute due vicende parallele: da una parte quella per il passaggio di proprietà, sempre evaporato poco prima delle firme, dall’altra quella che ha sempre diviso il sindaco dai Matarrese, dalla nota querelle sullo stadio fino alle differenti vedute sui Tim Barton & c. Ma ora è tutto diverso: il sindaco tende una mano ai Matarrese, riconoscendone meriti e diritti, pur consapevole che “una soluzione vada trovata al più presto perchè entro febbraio occorrono 3,5 milioni per pagare i prossimi stipendi”.

Per un momento allora anche l’annosa vicenda San Nicola può aspettare: Emiliano non ha infatti mollato la presa sulla necessità di rinnovare lo stadio ma è il primo a capire che “le esigenze del Bari Calcio in questo momento sono più impellenti”. Bastone e carota, quindi perché per scongiurare un fallimento che si sta materializzando occorre la buona volontà di entrambe le parti in causa, acquirenti e venditori. E se gli orizzonti di gloria prospettati dalla Meleam sono ormai svaniti, le parole di Emiliano riguardo all’interesse concreto di diversi potenziali acquirenti (italiani ma anche russi) allargano il cuore dei tifosi che intanto si consolano con le contraddittorie prestazioni della squadra che in campo ottiene risultati altalenanti ma che da sempre il massimo per le fortune dei colori biancorossi. Lo stesso che ora la città chiede agli industriali ed alle istituzioni. Il sindaco ha lanciato l’allarme: al buon cuore dei baresi raccoglierlo.