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Bassetti aggredito a Genova: "L'Italia è un Paese pieno di imbecilli"

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Matteo Bassetti è stato aggredito mentre si trovava insieme a sua moglie: il racconto dell'infettivologo e l'attacco alla magistratura

Matteo Bassetti è stato aggredito mentre si trovava insieme a sua moglie: il racconto dell’infettivologo e l’attacco alla magistratura.

Matteo Bassetti, il direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, ha raccontato ad ‘Adnkronos’ l’aggressione subita il 19 febbraio in via XX settembre nel capoluogo ligure, mentre si trovava insieme alla moglie: “Io e mia moglie stavamo aspettando in questo locale che ci preparassero del sushi da portare a nostro figlio, ricoverato in ospedale dopo un intervento. Per questo ci eravamo seduti un attimo a bere una cosa, era anche un momento di debolezza e quando questi studenti si sono avvicinati urlandomi di andar via da Genova, perché la mia città non mi vuole, è stato brutto. Un momento di una bassezza rara, che peggio non poteva coincidere con i due anni dall’inizio della pandemia. L’Italia è un Paese pieno di imbecilli, altra definizione non posso darla.”

Matteo Bassetti e l’attacco alla magistratura

Secondo Bassetti una parte della responsabilità di quello che accade oggi nel nostro Paese, dove accadono episodi spiacevoli come questo, è attribuibile alla magistratura: C’è un clima inaccettabile e ci sono responsabilità enormi, secondo me, anche da parte della magistratura. Mi auguro che qualcosa facciano gli inquirenti, perché se a questa gente sarà fatto un processo tra 5 anni non servirà a nulla. Ci vogliono dei processi rapidi con pene esemplari. Un Paese civile è un paese che sa far rispettare la legge per tutti, non solo per qualcuno: di qualunque colore politico.”

Il riferimento alla sinistra genovese

L’infettivologo ne ha davvero per tutti e lancia una bordata anche alla compagine politica della sinistra genovese:Nella mia città c’é una parte politica che non mi ha mai gradito e che lo ha ampiamente dimostrato, mai manifestandomi solidarietà. Mi dispiace perché ho sempre lavorato per questa città, per il mio ospedale. Fa male perché li ho curati tutti, di destra e sinistra, ricchi e poveri, vaccinati e non. E’ stato un segnale brutto quello lanciato ieri sera, ancora più brutto il silenzio assordante di una parte politica, la stessa che in questi due anni mi ha attaccato in qualunque modo: mi riferisco alla sinistra genovese, e lo stesso movimento di studenti che ci ha aggrediti è molto schierato.”