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Bassetti: “Basta con i tamponi agli asintomatici o l’Italia andrà in lockdown”

Matteo Bassetti

L'attuale sistema di tracciamento "parossistico" non convince Matteo Bassetti che dice: “Basta con i tamponi agli asintomatici, qui si sta fermando tutto”

A Matteo Bassetti il metodo di screening attuale sui casi covid proprio non lo convince, perciò l’infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova lancia un’esortazione: “Basta con i tamponi agli asintomatici o l’Italia andrà in lockdown”.  In buona sostanza Bassetti sottolinea come con il sistema attuale il paese rischi un paradossale blocco. Perché? “Il sistema dei tamponi fatti così con le quarantene per gli asintomatici e tutto quello che ne deriva sta portando a quello che io avevo pronosticato 15 giorni fa: campionato italiano fermo, scuole chiuse, supermercati con merce esaurita”. 

L’esortazione di Bassetti: “Basta con i tamponi agli asintomatici, qui rischia di fermarsi tutto”

In buona sostanza “stiamo andando verso il lockdown, un lockdown non voluto che fermerà l’Italia”. E sui tamponi rapidi: “È vero come dice Rasi che i test rapidi non servono a niente, il 50% delle volte danno un falso negativo, pensate a quanti casi potremmo avere in Italia oggi. Questo è il vero dato: se la metà non sono in grado di rilevare il virus e abbiamo già 250mila casi vuol dire che nella realtà ce ne sono almeno altrettanti e quindi siamo in una fase in cui abbiamo probabilmente 6-7 milioni di persone positive“. 

Tamponi agli asintomatici, per Bassetti è ora di dire basta: “Davvero ci interessa tenere questo conto?”

E per Bassetti a questo punto si pone un problema: “Il problema vero è: ci interessa sapere quanti sono in Italia i positivi asintomatici? A mio parere no, a parere della politica sì perché hanno creato un sistema perverso che adesso si sta attorcigliando su se stesso”. 

Un sistema fatto male a cui va detto basta: i tamponi agli asintomatici e il modello che indica Bassetti

E ci sarebbero conseguenze che per Bassetti ormai non tarderanno, se non si  cambiasse registro: “Se quelli che risultano positivi asintomatici li chiudiamo in casa per 10 giorni chi va in giro? Il sistema è talmente fatto male che succede che la gente che ha i sintomi non fa il tampone e lo fanno quelli che non ce li hanno”. E in chiosa: “Dobbiamo semplificare, guardiamo a quello che hanno fatto altri Paesi. Io lo dico da tempo”.