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"Basta precarietà": per il Primo Maggio Landini rilancia la mobilitazione

Il segretario della Cgil Maurizio Landini

Maurizio Landini ricorda alla premier di averla "ospitata" e per il Primo Maggio rilancia la mobilitazione generale

Ha scelto una città simbolo per un giorno simbolico come pochi ma lui non vuole solo simbolismi: “Basta precarietà”, Maurizio Landini rilancia la mobilitazione per il Primo Maggio e dal palco di Potenza il segretario della Cgil ribadisce l’attacco al Decreto Lavoro del governo. Ha detto Landini: “Ci vuole una strategia, la gente non arriva a fine mese. Non si può essere poveri lavorando, i giovani sono precari e molti se ne devono andare in un altro Paese”.

Primo Maggio, Landini rilancia la mobilitazione

Dal palco della manifestazione per il primo maggio a Potenza il leader Cgil non ha fatto sconti: “Il primo maggio per noi non è solo il ricordo di una giornata importante per il lavoro, ma oggi per noi è il momento di rilanciare con forza una mobilitazione che continueremo nelle prossime settimane”. E su Giorgia Meloni, che ieri ha ricevuto Landini e gli altri leader dei sindacati a Palazzo Chigi per presentare le misure del nuovo decreto oggi in Cdm? “Noi abbiamo invitato Giorgia Meloni al congresso di Rimini perché abbiamo chiesto al governo di cambiare politiche. È venuta ed è stata gentile, ma sta facendo delle cose che vanno in un’altra direzione, che non è quella di cui ha bisogno il Paese”.

“Proprio oggi lo dovevano convocare il Cdm?”

Poi l’attacco al metodo prima ancora che al merito: “Su 365 giorni dell’anno, il governo doveva convocare il Consiglio dei ministri proprio oggi? Oggi è la festa del lavoro, non è la festa del governo. Rivendico il valore di questa giornata. Il governo deve pensare al lavoro tutti i giorni dell’anno, non solo il primo maggio”. La chiosa è stata netta: “Non si può andare avanti a colpi di propaganda. Oggi è il momento di rilanciare con forza la mobilitazione. Le ragioni ci sono tutte e rimangono. Bisogna cambiare le politiche economiche e sociali che sono sbagliate”. Il Decreto lavoro “allarga la precarietà, liberalizza i contratti a termine e aumenta i voucher, fa cassa sul Reddito. Non è quello che serve al nostro Paese e non è il metodo per affrontarlo”.