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Bce: anche austriaco Holzmann 'confessa' opposizione a politica tassi

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Roma, 27 lug. - (Adnkronos) - Dopo i due membri del Consiglio Direttivo già 'confessi', il tedesco Jens Weidmann e il belga Pierre Wunsch, ha ammesso la sua opposizione anche il terzo avversario delle politiche dell'Eurotower su tassi, acquisti e inflazione: è Robert Hol...

Roma, 27 lug. – (Adnkronos) – Dopo i due membri del Consiglio Direttivo già 'confessi', il tedesco Jens Weidmann e il belga Pierre Wunsch, ha ammesso la sua opposizione anche il terzo avversario delle politiche dell'Eurotower su tassi, acquisti e inflazione: è Robert Holzmann, governatore della Banca centrale austriaca che in una intervista alla Cnbc ha confessato le proprie "riserve sulla proposta" di rimandare la fine degli interventi del Quantitative Easing a "poco prima" del rialzo dei tassi, atteso non prima del 2024.

Nella dichiarazione conclusiva della riunione del Consiglio, giovedì 22, la Bce aveva spiegato di aspettarsi "che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell’orizzonte di proiezione". Una presa di posizione da 'colomba' che comporterebbe il mantenimento di interventi di stimolo ancora a lungo. Un impegno che, secondo Holzmann, è andato "un po' troppo oltre" il necessario.

Parlando a nome dei 'falchi' del Nord Europa che siedono nella Bce, il banchiere austriaco ha osservato: "Avremmo desiderato una guida diversa, che non ci vincolasse troppo a lungo in futuro, per rimanere agili e pronti nel caso in cui l'inflazione richiedesse un rialzo anticipato". Per Holzmann quello "che l'inflazione vada ben oltre e possa rimanere" a livelli elevati dopo i recenti rialzi "è una conseguenza rischiosa che non possiamo escludere". ″L'attuale dinamica dell'inflazione ci lascia prevedere che andremo al di sopra" del target del 2% "e poi di nuovo al di sotto ma non possiamo darlo per scontato" ha aggiunto il banchiere austriaco. "Il nostro mandato è superiore a qualsiasi guidance" ha aggiunto osservando che "sarebbe stato più onesto dire ai mercati 'Sì, vogliamo mantenere la nostra posizione accomodante per il momento, ma siamo pronti a rialzare i tassi se necessario' ".