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Belgio, scontava l'ergastolo per aver ucciso i suoi figli: donna ottiene la morte per eutanasia

Donna muore per eutanasia

"Sofferenza patologica irreversibile", questa la motivazione che ha portato una donna a chiedere e ottenere l'eutanasia.

Nel 2007 una donna aveva ucciso, uno dopo l’altro, i suoi cinque figli di età tra i 3 e i 14 anni. Il suo caso aveva scosso l’opinione pubblica belga per l’efferatezza dell’omicidio.

Ora a 16 anni di distanza, la donna, Geneviéve Lhermitte di 56 anni, è morta per eutanasia, una morte questa da lei chiesta e ottenuta per “sofferenza psicologica irreversibile”. La 56enne a seguito dell’omicidio era stata condannata all’ergastolo dal tribunale di Nivelles nel 2008.

Donna muore per eutanasia: “Sofferenza psicologica irreversibile”

La notizia è stata data dalla testata belga francofona “Sudinfo” ed è stata confermata dal legale della donna, Nicolas Cohen. Lhermitte, dopo aver ucciso i suoi figli, aveva cercato di suicidarsi, ma senza alcun successo. L’anno successivo, la condanna da parte del tribunale belga che la giudicò capace di intendere e volere.

Ciononostante, nel corso delle udienze fu portata all’attenzione una lettera. In questa missiva la 56enne aveva scritto, nelle ore antecedenti all’omicidio, quali erano i suoi intenti. In seguito si ritenne, in una ulteriore analisi, che non potesse essere responsabile per quanto aveva fatto.

Chi era Genevieve Lhermitte

Classe 1966, Lhermitte era stata un’insegnante. Tra il 1988 e il 1990 conobbe Bouchaib Moqadem, l’uomo che sarebbe diventato poi suo marito. La primogenita Yasmine nacque nel 1992, poi nel 1995 diede alla luce la seconda figlia, Nora (1995). Nel 1996 lasciò il suo incarico di insegnante dopo aver avuto una depressione port parto, quindi la nascita di altre due figlie, Miriam (1997) e Mina (1999). L’ultimo, Mehdi, nacque nel 2003.

La 56enne aveva compiuto l’omicidio a Nivelles, dove risiedeva con la famiglia, approfittando del fatto che il marito fosse fuori casa per un viaggio all’estero. In seguito alla condanna, le venne concessa la libertà condizionale al fine di ricevere trattamenti psichiatrici.