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Benno Neumair, la zia: "Aveva degli occhi da squalo, immobili e inespressivi"

Benno Neumair

Elisabetta Perselli, zia di Benno Neumair, ha dichiarato che non immaginava che potesse uccidere i genitori ma è rimasta colpita dal suo sguardo.

La zia di Benno Neumair, Elisabetta Perselli, ha spiegato che non avrebbe mai immaginato che il nipote potesse uccidere i genitori. Nonostante questo, è rimasta colpita dal suo sguardo. 

Benno Neumair, la zia: “Aveva degli occhi da squalo, immobili e inespressivi”

Elisabetta Perselli, zia di Benno Neumair, ha parlato del nipote, reo confesso di aver ucciso la madre Laura Perselli e il padre Peter Neumair nel gennaio 2021, nella loro casa a Bolzano, per poi gettare i corpi nel fiume Adige. La donna, durante l’ultima deposizione in Tribunale, ha spiegato che nel gennaio dello scorso anno non avrebbe mai sospettato di Benno, ma ha raccontato un particolare inquietante. “In quel periodo un giorno incontrai Benno e notai che aveva degli occhi da squalo: immobili e inespressivi, non trasmettevano alcuna emozione. Fui colpita da questa cosa” ha dichiarato. 

Benno Neumair, l’ex maestra: “La madre lo portò da una sorta di stregone”

In aula ha parlato anche Doriana Baracca, insegnante della scuola d’infanzia di Benno. “Era un bambino con dei problemi ed io lo dissi a sua mamma Laura. Lei però rispose che lo aveva portato da una sorta di stregone, durante le loro vacanze a Bali, per togliere a Benno gli ‘spiritelli maligni’, così disse, visto che una notte lo avevano sorpreso con un coltello in mano di fronte alla sorellina Madè. Io rimasi scioccata da quella risposta. Mi disse anche che il suo ex marito, morto suicida anni prima, era proprio uno psicologo: io compresi allora che lei non avrebbe mai portato suo figlio Benno da uno psicologo” ha spiegato la donna. “Benno era estremamente introverso ed isolato, non si entusiasmava mai di nulla, nemmeno dei giochi, ma era anche intelligente ed ubbidiente: un ‘soldatino’ che a noi insegnanti non dava mai problemi ma che, al tempo stesso, dimostrava di avere bisogno di un aiuto psicologico che sua madre non gli diede. Mi dispiace dirlo ora che la madre è morta ma credo che ci siano delle responsabilità che rimangono” ha aggiunto l’insegnante.