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Dopo la FNOMCeO e Roberto Burioni anche Beppe Grillo si schiera contro l’omeopatia. Il fondatore del MoVimento 5 Stelle, infatti, sostiene che i farmaci omeopatici sono stati “più volte messi in discussione, sino a ripetuti quanto implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità”. Nel maggio scorso i medici omeopati della FIAMO avevano già smentito tali affermazioni e ricordato come anche l’Unione europea auspichi “la più ampia libertà di scelta terapeutica” tra i cittadini.
Beppe Grillo contro l’omeopatia
La base del MoVimento 5 Stelle in fermento dopo la posizione di Beppe Grillo sull’omeopatia. Il comico infatti entra a gamba nella discussione sul “significato della parola scientifico” che in questi giorni sta animando il dibattito politico riguardo le vaccinazioni obbligatorie. E ancora una volta, come già successo sul tema carceri, il fondatore del M5S prende le distanze dalla Lega di Matteo Salvini, alleato di governo dei pentastellati.
Per Beppe Grillo “è stato disorientante, preoccupante e quasi penoso, assistere ad una degenerazione del dibattito”. Per il comico però c’è poco sta stupirsi vista la “diffusione di trattamenti e metodologie diagnostiche al limite dell’assurdo. – aggiungendo – Basti pensare alla fiducia con cui molte persone si rivolgono ai cosiddetti guaritori“.
Il garante dei 5 Stelle però sembra mettere sullo stesso piano anche i medici omeopati. Grillo infatti rivolge un appello all’Ordine dei Farmacisti Italiani certo di trovare in loro “una sponda di razionalità”. “I medici di base e le farmacie rappresentano uno dei fari sempre fissi per il cittadino, sempre a rischio di perdersi fra le ciance infinite, le opinioni e i dibattiti: di fronte alle difficoltà che la malattia ed il disagio comportano non si devono, e non si possono, creare dubbi nella sua mente” sottolinea.
Stop vendita nelle farmacie
Beppe Grillo chiede quindi di evitare che “le farmacie continuino a confondere i cittadini con la vendita di prodotti omeopatici“. “I fortissimi dubbi sulla loro efficacia da parte del mondo scientifico sono di dominio pubblico” afferma. “L’omeopatia – continua il fondatore del M5S – è stata più volte messa in discussione, sino a ripetuti quanto implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità”.
“Questo – aggiunge – sia per quanto concerne la validità come opzione terapeutica che per la possibilità di un ritardo nell’approccio adeguato. Ritardo che potrebbe essere causato proprio dall’abuso di prodotti così a rischio di inefficacia e che, pur essendo in vendita in molte farmacie, farmaci non possono essere definiti”.
Beppe Grillo quindi conclude: “Agli occhi del Sistema Sanitario Nazionale siamo tutti uguali nei diritti, indipendentemente da quale patologia ci ha colpiti. Ed è anche in nome di questa evoluzione che chiediamo (lui e il suo neurologo, ndr) la sospensione della vendita presso le farmacie italiane di prodotti senza che ne sia stata scientificamente comprovata l’efficacia”.
Burioni plaude a Grillo
Ovviamente non è mancata il commento di Roberto Burioni, che già da un po’ di tempo sta cominciando la sua personale crociata contro l’omeopatia, al pari di quella contro i cosiddetti no vax. “Bravissimo Beppe Grillo. – scrive il medico su Twitter – Speriamo che questa presa di posizione chiara, coraggiosa e illuminata sia di buon auspicio per il futuro”.
In un post del 14 maggio scorso, per esempio, Burioni citando il suo libro “La congiura dei somari” (Rizzoli 2017) aveva sentenziato: “O la chimica che fa funzionare tutto il mondo è sbagliata oppure nelle medicine omeopatiche c’è solo acqua“. Per il virologo, infatti, non esistono dati in grado di dimostrare “l’efficacia dei farmaci omeopatici”, sottolineando che questi “si basano su una teoria vecchia di centinaia di anni”.
Per Burioni “tutte le volte che si valuta in maniera rigorosa l’efficacia dei rimedi omeopatici, questa risulta identica a quella del ‘placebo’, termine con il quale si indica l’effetto psicologico indotto dall’assunzione del nulla”. “Dunque, – sostiene – chi vi prescrive (o vende) le medicine omeopatiche o non conosce la chimica (e questo per un medico è un guaio) oppure vi sta scientemente prescrivendo (o vendendo) un medicinale che non contiene letteralmente nulla”.
FIAMO: studi ci sono
Per il momento la Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati non ha replicato alle dichiarazioni di Beppe Grillo. Sempre nel maggio scorso, però, la FIAMO aveva risposto alle accuse che le erano state rivolte dalla FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) che in un articolo aveva affermato, al pari di Roberto Burioni, “allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche secondo i canoni classici della ricerca scientifica”.
“Non è affatto vero che non esistono prove scientifiche di efficacia a sostegno dell’omeopatia” chiariscono invece i medici omeopati. “Gli studi rintracciabili sulla banca dati medica PubMed che ne dimostrano la maggior efficacia rispetto al placebo sono pubblicati in numero significativo, anche su riviste scientifiche a medio e alto impatto, tanto che anche la prestigiosa Cochrane Collaboration ha un sito specifico dedicato a tali discipline” sottolineano.
La FIAMO evidenziava quindi come l’attacco arrivava proprio nei giorni in cui è stato “pubblicato online un database che raccoglie più di 1.000 studi scientifici sull’efficacia dell’omeopatia, pubblicati su riviste nazionali e internazionali, presentato al presidente Filippo Anelli e all’esecutivo della FNOMCeO in occasione di un incontro che si è tenuto a Roma il 3 maggio scorso”.
La Svizzera e l’UE
Gli omeopati ricordavano inoltre non solo che la Svizzera “dopo anni di approfondimenti e verifiche ha deliberato la piena rimborsabilità delle medicine non convenzionali/complementari” ma anche come l’Unione europea abbia chiesto di “assicurare ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica e il più alto livello d’informazione sull’innocuità, qualità ed efficacia di tali medicine, invitando gli Stati membri a regolarizzare lo status delle medicine complementari in modo da garantirne a pieno titolo l’inserimento nei Servizi sanitari nazionali”.
In Italia, invece, si prosegue “con questa assurda caccia alle streghe basata su pregiudizi anti-scientifici” sottolineava ancora la FIAMO, e si appellava al presidente della FNOMCeO Filippo Anelli “affinché nel rispetto dei principi costituzionali sulla libertà di cura chiarisca i contenuti di queste affermazioni che creano un ‘cortocircuito’ rispetto a quanto deliberato nel 2002 dal Consiglio nazionale”. Alimentato oggi anche dalla posizione “censoria” sull’omeopatia di Beppe Grillo.