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Berlusconi chiede scusa agli italiani ma è solo autocelebrazione

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Hanno uno strano sapore le scuse che Silvio Berlusconi sta pensando di rivolgere agli italiani e anticipate nell'ennesimo libro di Bruno Vespa: "Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo". Scuse certamente doverose, vista la sua fallimentare gestione della "Cosa ...

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Hanno uno strano sapore le scuse che Silvio Berlusconi sta pensando di rivolgere agli italiani e anticipate nell’ennesimo libro di Bruno Vespa: “Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo”. Scuse certamente doverose, vista la sua fallimentare gestione della “Cosa pubblica” ma che, andando più a fondo nel discorso dell’ex Premier, hanno il sapore della presa in giro, della giustificazione. Scuse che altro non sono se non l’ennesima trovata elettorale. Scuse false, ipocrite, spunto per una nuova auto-celebrazione di sé e del suo operato

“Abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent’anni – dice – Abbiamo garantito la pace sociale negli anni piu’ duri della crisi. Abbiamo impiegato 38 miliardi in ammortizzatori sociali. Abbiamo tagliato le spese ai ministeri con la prima vera spending review e attuato il più grande stanziamento sulla cassa integrazione della storia italiana”.

Si tratta chiaramente di uno spot, il solito sterile elenco frutto delle fantasie del Cavaliere. Berlusconandia è un luogo che non esiste se non all’interno delle mura delle lussuose ville di Berlusconi. Le scuse, che sia chiaro, ancora non sono pervenute in quanto Berlusconi sta ancora pensando se porgerle o meno, per quanto riguarda il sottoscritto, saranno rispedite al mittente.