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Berlusconi: “Il centro destra non può esistere senza Forza Italia, non siamo sovranisti”

Silvio Berlusconi con il gruppo dirigente politico, parlamentare e di governo di Forza Italia

Silvio Berlusconi e la teoria dell'egemonia ma con distinguo: “Il centro destra non può esistere senza Forza Italia e noi non siamo sovranisti”

A chiarire e ribadire questa cosa Silvio Berlusconi ci tiene moltissimo, pena la rottura di un equilibrio che lo vede ancora concettualmente figura centrale della politica che si sta stancando delle urla: “Il centro destra non può esistere senza Forza Italia, non siamo sovranisti”. Perciò dal summit di Arcore con gli stati maggiori del partito il leader azzurro rivendica l’egemonia della coalizione ma tiene fermo un preciso distinguo in materia di criterio: FI è il centro destra moderato perché moderato è nato e perché solo tenendosi moderato potrà intercettare un certo elettorato stanco della politica da pancreas degli ultimi 10 anni. 

Da Arcore Berlusconi ribadisce agli Stati generali del partito: “Non siamo sovranisti”

Ad Arcore c’erano i coordinatori di Forza Italia, assieme ad Antonio Tajani e ai capigruppo azzurri alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Annamaria Bernini. Ha detto Berlusconi: “Forza Italia è parte integrante del centrodestra, un centrodestra che anzi non potrebbe esistere senza di noi. Abbiamo però un ruolo ben distinto da quello dei nostri alleati della destra sovranista: un ruolo di centro liberale indispensabile per vincere e soprattutto per governare”. 

Silvio Berlusconi: “Non siamo sovranisti e non subiremo l’egemonia degli alleati”

Il tema degli alleati di coalizione è spinosissimo, e il Cav ha messo le cose in chiaro: “Nessuno di noi immagina né di subire l’egemonia dei nostri alleati, che del resto non ce lo hanno mai chiesto, né, al contrario, di costruire alleanze diverse o alternative, fuori dal centrodestra, che non avrebbero alcuna prospettiva e che non sarebbero coerenti né con la nostra storia, né con le esigenze del Paese”. 

Berlusconi pensa di riorganizzare gli azzurri sui territori ed ammonisce: “Noi non siamo sovranisti”

E le priorità? Riorganizzare il partito territorialmente: “Per fare questo dobbiamo prima di tutto essere uniti. Del resto, non abbiamo problemi di linea politica di cui discutere davvero”. In ballo ci sono i malumori  dell’ala governista del partito, in particolare dai ministri azzurri. Berlusconi ne ha parlato non senza una certa concretezza ritrovata che sa un po’ di cinismo: “Siamo i primi sostenitori del governo Draghi, che proprio noi abbiamo voluto e che sta lavorando bene perché recepisce le nostre idee. Tuttavia sappiamo che l’unità nazionale è una soluzione temporanea e che alle elezioni del 2023 si tornerà alla contrapposizione tradizionale fra centrodestra e centrosinistra”.