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Berlusconi "Nessun condannato in lista"

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  ROMA - Il Pdl, oggi in via dell’Umiltà ha depositato il simbolo con il nome del capo di coalizione: Silvio Berlusconi. Roberto Maroni, il segretario federale della Lega, alleato con il Pdl in vista delle elezioni politiche del 24 febbraio 2013, ha dichiarato di non temere che questo...

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ROMA – Il Pdl, oggi in via dell’Umiltà ha depositato il simbolo con il nome del capo di coalizione: Silvio Berlusconi. Roberto Maroni, il segretario federale della Lega, alleato con il Pdl in vista delle elezioni politiche del 24 febbraio 2013, ha dichiarato di non temere che questo possa generare equivoci in quanto: “ Berlusconi è il presidente solo del Pdl” e che sono in attesa di discutere il nome del candidato premier. In tanto, durante la Telefonata di Belpietro, Berlusconi ha dichiarato: “Io sono il capo della coalizione. È il presidente della Repubblica che sceglie il premier. Io preferirei fare il Ministro dell’Economia e dello sviluppo, perché è lì che si deve operare sulla grande macchina dello Stato. C’è una concreta possibilità di cambiare la Costituzione e ridurre il costo dello Stato. Se riducessimo i costi del 10% risparmieremmo 80 miliardi per ridurre la pressione fiscale”. Riguardo alla sinistra il cavaliere li ha definiti: “Un carico di invidia e di tasse. Inoltre speravamo che Monti fosse il nuovo e invece si è alleato con il vecchio, con Casini e Fini, che vogliono allearsi con la sinistra per avere qualche posto di strapuntino”. Per quanto riguarda le liste e i possibili candidati l’ex premier frena le polemiche: “ Probabilmente non ci saranno i nomi di cui si parla, e per quanto riguarda gli indagati non è stata presa alcuna decisione, ma chi ha avuto una condanna definitiva non sarà in lista, mentre per chi è sotto indagine abbiamo deciso che ogni singolo caso sarà valutato personalmente da una commissione. Non siamo giustizialisti”. Il nome di Berlusconi sul simbolo del Pdl, ha provocato anche una dura risposta della magistratura della Procura di Milano, dove ha avuto luogo l’udienza del processo Ruby, nel quale Ilda Boccassini si è opposta alla richiesta di rinvio a giudizio e del legittimo impedimento dei legali dell’ex premier.