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Berlusconi: «Per senso di responsabilità mi trovo costretto ad essere ancora io il federatore dei moderati»

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Continua il "tour promozionale" di Silvio Berlusconi che, esaurite le trasmissioni televisive e, in attesa di confermare la partecipazione a "Servizio Pubblico" (e perché no, Ballarò) sta parlando alle trasmissioni radio. Questa mattina è stata la volta del Gr Parlamento. Questo un'estratto di qu...

berlusconi dimissioniContinua il “tour promozionale” di Silvio Berlusconi che, esaurite le trasmissioni televisive e, in attesa di confermare la partecipazione a “Servizio Pubblico” (e perché no, Ballarò) sta parlando alle trasmissioni radio. Questa mattina è stata la volta del Gr Parlamento. Questo un’estratto di quanto detto da Berlusconi:

“In parte Napolitano ha ragione. Con il governo tecnico c’era la possibilità di avere in Parlamento la maggioranza eletta dagli italiani insieme con l’opposizione, a formare una grande maggioranza per fare le grandi riforme che sono necessarie a rendere l’Italia governabile, ma il governo non ha ritenuto di farle”.

”Avevo proposto a Monti di fare il federatore dei moderati – ha poi ricordato – ma sembra essere su un’altra posizione e non ha neppure ritenuto opportuno di farmi una telefonata. Adesso mi trovo costretto, nell’interesse del Paese e per senso di responsabilità, ad essere ancoraio il federatore dei moderati”.

Il governo dei tecnici si è “accucciato di fronte alle richieste dell’Ue e soprattutto della Germania”, ha continuato Berlusconi, secondo il quale è indispensabile “un cambio totale di questa politica dei tecnici”.

“L’Unione europea ‘tedesca’ e del nord, ha imposto una politica di austerità che porta solo alla recessione e anche alla depressione. Non è solo un mio giudizio, ma è un giudizio dei più autorevoli premi Nobel”, ha aggiunto l’ex premier, che ha sottolineato come occorra “far ripartire le imprese, riducendo le imposte che su di esse gravano, rilanciando l’apertura al credito e snellendo la burocrazia intorno alle aziende. Solo così si potrà far uscire italiani dal clima di ansia, paura preoccupazione che grava oggi sul Paese”

Una delle possibili soluzioni alla crisi è che la Bce diventi “la vera banca centrale, garantendo il debito pubblico, per far sì che gli interessi dei Paesi mediterranei siano gli stessi della Germania”, ha detto Berlusconi, secondo il quale c’è una seconda opzione, che però è “disastrosa per l’euro e per l’Ue: i singoli Paesi, stremati dalla differenza dei costi d’interesse di una moneta che è la stessa, arrivano a essere costretti loro a tornare alla moneta nazionale e a uscire dall’euro”.
Lo spread ”è assolutamente indipendente dai governi ma dipende da altri fattori”, ha poi assicurato. ”Gli italiani devono capire, qualche imbroglio è stato montato dall’opposizione e dalla grande stampa per far chiudere un governo eletto democraticamente”.

A proposito della mancata riforma della legge elettorale, Berlusconi ha affermato: ”Procediamo con una legge elettorale che può essere imperfetta ma non mi sembra una grande perdita”.

Berlusconi è tornato anche a parlare del conflitto d’interessi. ”E’ una storiella – ha dichiarato -. Non è vero che io uso le tv per fare politica, in 25 anni le mie televisioni non hanno mai mandato in onda una trasmissione contro la sinistra: non è vero niente, quello di Bersani è un ritornello stonato”.
A proposito degli schieramenti in vista delle elezioni, Berlusconi ha osservato: “Si profila un ‘centrino’ di Casini, che sta avendo meno voti di Storace, ma che comunque toglie voti ai moderati, facendo automaticamente vincere la sinistra”.

”Tutti e cinque i punti del Contratto con gli italiani del 2001 sono stati raggiunti”, ha detto. ”Ora – ha aggiunto – il primissimo punto di un nuovo contratto deve essere quello di varare norme che non consentano più lo scempio dei soldi pubblici usati nel proprio interesse”. Quanto al resto del programma elettorale, l’ex premier ha messo in cima alla lista l’abrogazione dell’Imu (“la casa è sacra e non si devono più imporre tasse”), la riduzione dei costi della politica “con il dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, provinciali e comunali”, l’abbattimento della pressione fiscale, “divenuta insopportabile, soprattutto per le imprese”, la revisione delle norme sulle intercettazioni.
(Fonte Adnkronos)