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Berlusconi, diffuso il video inedito con le olgettine

Un frame dal video di Berlusconi

L'ex premier è assediato dalle ragazze che gli chiedono un lavoro e accusa gli avversari politici di aver tentato di tutto per farlo fuori.

Sdraiato su un divano di villa San Martino, mani dietro ma testa, assediato dalle “olgettine” che avanzano richieste che lui, puntualmente, dice di non poter soddisfare. Così appare Silvio Berlusconi in un video diffuso da ANSA e risalente al 2011, quando lo scandalo “bunga bunga” era già scoppiato e l’inchiesta Ruby Ter era ormai aperta. Il video è stato depositato tra gli atti del processo ma fino a questo momento non era mai stato reso pubblico.

Le richieste delle olgettine

Il video non mostra il volto delle ragazze presenti ad Arcore, ma è presumibile che tra di loro ci sia la modella domenicana Marysthell Polanco, che chiede con insistenza “un contratto, è tutto quello che mi serve”. Sono le cosiddette “olgettine”, giovani italiane e straniere che chiedono al “papi” Berlusconi di esaudire tutti i loro desideri. Sanno che è un uomo potente: “tu sei il presidente del Consiglio l’Italia, proprietario comunque di Mediaset”, insistono. È lui il politico-imprenditore in grado di aprire ogni porta.

E allora non si spiegano perché tante di quelle porte sono invece rimaste chiuse per loro. “L’isola non l’ho fatta, il film che dovevo fare con Massimo Boldi l’hai dato a lei”, lamenta una ragazza. Ma il Cavaliere taglia corto, sminuisce il suo potere sia a Palazzo Chigi (“Hai visto cosa mi fanno?”) che negli studi di Mediaset, dai quali dichiara di essere fuori “da 18 anni”. Non è per menefreghismo, sottolinea, perché è chiaro che, se potesse, le aiuterebbe volentieri.

La Polanco non si arrende: “Fai una cosa, di’ a tuo figlio a Mediaset, digli ‘fai una carità’ anche se lui ci odia”. Ma è tutto inutile.

I giudici comunisti

Berlusconi sembra più interessato a parlare dei propri guai che a garantire un contratto alle ragazze. Pensa alle aule dei tribunali, ai giornali, al fisco, alle stanze della politica: “È come se ci fosse venuta addosso un’automobile“. È convinto che, per “farlo fuori”, la magistratura al servizio dei suoi avversari politici abbia affidato il suo processo a “tre giudici comunisti. Adesso ho scoperto che due di loro scrivevano su Lotta Continua e hanno fatto una sentenza per farmi fallire”, costringendo la Fininvest a versare 540 milioni di euro alla Cir di De Benedetti.

Le hanno tentate tutte, tutte. Soltanto io posso avere la forza di resistere in una situazione del genere”, dichiara Berlusconi senza falsa modestia. Parla anche del caso Ruby, presentato come una strategia degli avversari per danneggiare la sua immagine. Lui che, continua, ha fatto tanto “come statista, come politico. Ho evitato la guerra tra la Russia e la Georgia. Ho fatto delle cose pazzesche, ma è tutto dimenticato: sono quello del bunga bunga“.