> > Biagio Antonacci: "Vorrei presentare Sanremo. Senza 'Liberatemi' avrei fatto ...

Biagio Antonacci: "Vorrei presentare Sanremo. Senza 'Liberatemi' avrei fatto il geometra"

biagio antonacci sanremo

Nel 1992 arrivò al successo con il brano "Liberatemi": Biagio Antonacci confessa di avere un sogno.

Descrivere la carriera di Biagio Antonacci in una manciata di righe risulta praticamente impossibile. Il cantante classe 1963, è diventato tra gli artisti più importanti in Italia grazie a brani come “Liberatemi”, mentre il primogenito Paolo, nato dalla relazione con Marianna Morandi è un autore musicale ormai affermato. Il cantante, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it si è raccontato a tutto tondo tra sogni e ricordi, senza contare i piccoli e grandi obiettivi per il futuro.

Biagio Antonacci rivela: “Mi piacerebbe presentare Sanremo”

Il cantante ha raccontato qual è stato l’esatto momento durante il quale capii che avrebbe vissuto di sola musica. Nei primissimi momenti della sua carriera lavorava come geometra, poi il successo di “Liberatemi” e i primi concerti estivi. Per lui si presentò appunto un bivio: che fare? Antonacci a tale proposito ha spiegato:

“Quando cominciai a fare dei concerti estivi. Il mio capo da geometra mi lasciava libero un mese e mezzo invece che un mese e io da metà luglio fino al cinque di settembre andavo a fare i concerti nelle piazze e quando uscì “Liberatemi” e prima ancora “Come siamo tanti al mondo” feci una trentina di concerti con cui praticamente guadagnavo, a data, quello che guadagnavo al mese come geometra. A quel punto il mio capo mi diceva: “Ma perché vieni ancora a lavorare?” e io gli rispondevo: “Perché ho paura che finisca tutto, qua finisce tutto presto””.

“Amadeus mi ha insegnato tanto”

Antonacci ha spiegato che, anche se un domani dovesse smettere di cantare, sono tante le cose che gli piacerebbe fare nel mondo della musica, una su tutte condurre il festival di Sanremo:

“Mi piacerebbe un giorno poter presentare il Festival di Sanremo. O forse più che presentarlo farne la direzione artistica dopo Amadeus. Lui mi ha insegnato tanto, è un uomo che ha fatto in questi anni un festival rilassando tutti gli altri e unendo i giovani e meno giovani nella stessa categoria. Quello che a me piace fare è dedicarmi ai nuovi talenti, scoprire nuove generazioni, quello potrebbe essere un lavoro. Quindi ci sono tante cose da fare legate alla musica, senza più essere io là col microfono in prima fila”.