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Bimba cade nel vano motore del motoscafo, morta

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Una bambina di sei anni è morta cadendo nel vano motore di un motoscafo sul lago di Como. Sotto shock il nonno

Una caduta improvvisa, che non ha lasciato scampo ad una bambina di soli sei anni. E’ accaduto sul lago di Como, nei pressi di Lezzeno per ragioni ancora tutte da chiarire anche se l’ipotesi più accreditata sarebbe, al momento, quella di una drammatica ed imprevedibile fatalità.

Una caduta improvvisa nel vano motore

La piccola si trovava a bordo del motoscafo del nonno, ormeggiato a pochi metri di distanza da riva, non lontano da un cantiere nautico quando sarebbe scivolata, o più presumibilmente, sarebbe stata colpita da un portellone, finendo nel vano motore dell’imbarcazione. L’episodio è avvenuto nella mattinata del 2 aprile 2018, intorno alle 10.30: sul posto, in pochi minuti, sono giunti i sanitari del 118 in elisoccorso, a bordo del quale la bambina è stata trasferita in codice rosso all’ospedale di Brescia. Le sue condizioni sono apparse sin da subito molto gravi e, nonostante i tentativi dei medici di tenerla in vita, è spirata poche ore dopo, nel primo pomeriggio.

Le indagini

Sul posto, oltre ai soccorritori, sono giunti anche i carabinieri per effettuare tutta una serie di rilievi ed interrogare il nonno della bambina, sotto shock. secondo quanto ricostruito, nella caduta la piccola avrebbe picchiato la testa contro gli ingranaggi. Il motoscafo è di proprietà del nonno Erio Matteri, proprietario degli omonimi cantieri di Lezzeno, che stava manovrando l’imbarcazione; le forze dell’ordine dovranno dunque accertare eventuali responsabilità verificando che la bambina si trovasse sul motoscafo in completa sicurezza e che effettivamente si sia trattato di un incidente accidentale.

La dinamica dell’incidente

Secondo quanto rilevato dalle forze dell’ordine, che hanno interrogato i testimoni, i portelloni del vano motore del motoscafo erano aperti ed uno di essi si sarebbe chiuso improvvisamente. La caduta sarebbe dunque una conseguenza del colpo ricevuto dal portellone che l’avrebbe fatta finire nel vano motore, procurandole un trauma cranico molto grave che, purtroppo, non le ha lasciato scampo. Sono stati i genitori della bimba, insieme al nonno, a lanciare per primi l’allarme, distrutti per il drammatico epilogo in una giornata tradizionalmente votata alle gite fuori porta insieme alla famiglia.

Trauma cranico forse provocato dal portellone

La vittima, Maddalena Dominioni, viveva con la famiglia a Como. Non era la prima volta che saliva a bordo delle barche del nonno, sulle quali era praticamente cresciuta. Erio Matteri è una persona molto conosciuta sul lago di Como: restauratore di imbarcazioni storiche, comprese quelle dei Riva, è il proprietario degli omonimi cantieri nautici di Lezzeno maestri d’ascia da quattro generazioni, dal 1865 ed è considerato un vero e proprio pioniere della navigazione con motori elettrici.

Insieme alla nipotina era uscito in barca per godersi la Pasquetta; l’incidente si è verificato al ritorno. Uno o due portelloni del vano motore erano aperti ed improvvisamente uno dei due o addirittura entrambi si sarebbero chiusi. La bambina si trovava nelle vicinanze ed è stata colpita alla testa, finendo tra gli ingranaggi ed il motore del motoscafo. Il trauma cranico potrebbe dunque essere stato provocato dal colpo ricevuto dal portellone piuttosto che dall’impatto nel vano motore. Il motoscafo è stato posto sotto sequestro e la Procura di Como ha avviato un’inchiesta, come da prassi.