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Bimba di due anni ingoia acino d’uva: morta soffocata

Bimba di due anni ingoia acino d’uva

Taranto, tragedia in spiaggia: la piccola non è riuscita a ingoiare l'acino d'uva ed è diventata subito cianotica. Inutili i tentativi di rianimarla

Un boccone troppo grande per lei le è costato la vita. E’ successo a Taranto, dove una bimba di quasi due anni non è riuscita a ingoiare l’acino d’uva, che le si è stretto in gola fino a farla soffocare. Per la piccola non c’è stato nulla da fare: inutili i tentativi di salvataggio.

Tragedia in spiaggia

Una calda giornata al mare, tra sole e castelli di sabbia, secchielli e palette, materassini gonfiabili e braccioli coloratissimi, si è trasformata in una tragedia fatale. Vittima è una bambina di appena due anni (ancora da compiere), che si trovava con la famiglia in spiaggia a Marina di Lizzano, lungo la costa ionica tarantina. Il fatto si è verificato nella giornata di mercoledì 8 agosto 2018, in un’affollata spiaggia libera della zona.

La piccola è morta dopo essere rimasta soffocata da un acino di uva. Pare lo abbia ingerito di nascosto dai genitori mentre si trovava sotto l’ombrellone. Secondo una prima ricostruzione, la bambina si trovava in compagnia dei genitori quando, da un momento all’altro e senza la supervisione dei grandi, ha preso un acino e lo ha messo in bocca. Quando il padre e la madre se ne sono accorti respirava già a fatica.

Il tentato salvataggio

Immediati i soccorsi. Tuttavia, i tentativi disperati della coppia di liberala dal chicco d’uva sono risultati vani. La piccola infatti non è riuscita ad ingoiare l’uva ed è diventata subito cianotica.

A nulla sono serviti anche i successivi soccorsi arrivati da un vicino stabilimento balneare e da un medico presente sulla spiaggia. Il dottore alla fine è riuscito a farle rigurgitare quel chicco, ma ormai era troppo tardi.

I sanitari del 118 accorsi sul posto hanno anche provveduto a trasportare la bimba in ambulanza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Ma per lei non c’è stato nulla da fare. Sul caso i carabinieri hanno aperto un’inchiesta. Così sarà possibile accertare la catena dei soccorsi ed eventuali ritardi nel tentativo di salvare la bimba.