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A Mestre bimba fatta nascere prematura per salvare la madre positiva al covid

Camilla, Penelope, PIero e parte dello staff dell'ospedale di Mestre

Bimba fatta nascere prematura per salvare la madre positiva: all'opera 5 ausili respiratori, 6 specialità mediche e 4 reparti dell'ospedale dell'Angelo

Bimba fatta nascere prematura per salvare la madre positiva al covid, è accaduto all’ospedale di Mestre a fine marzo ma l’eco di questa bella storia è giunta fino alle cronache di queste ore. Ore in cui i media parlano di quel cesareo provvidenziale con cui la piccola Penelope è stata fatta nascere, giusto il tempo di trasferirla a razzo in terapia intensiva neonatale per poi correre subito in rianimazione. A far cosa? A cercare di salvare Camilla, la madre di Penelope, colpita da una severa polmonite interstiziale provocata dal covid. Cinque ausili respiratori, decine di camici bianchi, sei specialità mediche e quattro reparti in tutto, una forza dispiegata al massimo della sua benevola “potenza di fuoco” per salvare madre e figlia all’ospedale dell’Angelo. 

Bimba fatta nascere prematura: i momenti

Ed è andata bene, anzi, benissimo, a contare che la madre è fuori pericolo e che Penelope è nata ed è negativa al covid, una bella storia simile ad altre in cui i neonati hanno addirittura sviluppato gli anticorpi. La coppia protagonista dell’incipit di questa storia è di Murano. A settembre la scoperta della maternità, poi subito dopo la positività della donna. Il 14 marzo la situazione precipita: Camilla si sveglia con la tosse stizzosa tipica del coronavirus e respira male. Si fa il tampone: è positiva e con lei il marito, Piero. Il 25 marzo la donna è ospedalizzata con polmonite e proprio in quel momento sente dei dolori al basso ventre: Penelope deve nascere ma bisogna salvare la madre

Il racconto della neo mamma

Camilla viene trasferita in terapia intensiva con i sintomi gravi del virus, poi il buio, un buio dissipato ex post dal racconto della neo mamma: “Ricordo i medici che mi spiegano del cesareo, poi il buio, poi gli occhi della mia Penelope in braccio a un medico mentre me la mostra dall’angolino più remoto della sala parto, per cinque interminabili secondi, a distanza di sicurezza”. In sette giorni Camilla si è rimessa ed è tornata a casa: è ancora positiva ma sta bene: Penelope, dopo i primi momenti passati con la madre, è ancora in patologia neonatale attaccata alla macchina per respirare e nutrita con un sondino. È nata prematura, ma è nata. Giusto in tempo per vedere sua madre guarire e il mondo sorriderle.