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Bimbo abusato, ucciso e gettato nel fiume: condannati madre, patrigno e un 14enne

Logan Mwangi

L'orrore assoluto in aula quando è emersa la verità sul bimbo gallese abusato, ucciso e gettato nel fiume: condannati madre, patrigno e un 14enne

Giustizia è fatta nel Regno Unito per Logan Mwangi, il bimbo abusato, ucciso e gettato nel fiume nel Galles del Sud nel 2021 e per la cui morte sono stati condannati madre, patrigno e un 14enne. Arriva a sentenza il processo per il brutale omicidio del piccolo che quando era scomparso a luglio dell’anno scorso aveva solo 5 anni. La corte ha condannato la madre Angharad Williamson, 31 anni, il patrigno John Cole di 40 anni ed un minorenne il cui nome non è stato diffuso.

Bimbo abusato, ucciso e gettato nel fiume

Il cadavere i Logan venne ritrovato nel fiume Ogmore, vicino casa, nella contea di Bridgend. Gli esami accertarono che era morto dopo essere stato violentato e ferito in maniera grave e continuativa. Poi, dopo le sevizie gli assassini lo avrebbero scaricato nel fiume. La polizia aveva ripescato il corpo ed analizzato un paio di pantaloni di pigiama e una maglietta di Spiderman. Il medico legale disse che Logan aveva 56 ferite gravissime, tra cui lividi sulla testa, danni al fegato e allo stomaco, ferite che secondo gli esperti potrebbero essere state causate da un “assalto prolungato” inflitto a Logan nelle ore o nei giorni precedenti la sua morte.

Imprigionato con il covid, poi ammazzato

Nel processo era emerso l’orrore: Logan era stato imprigionato e, dopo che aveva contratto il Covid, era stato chiuso a chiave in una camera piccola e buia. E sono stati esibiti filmati delle telecamere presenti nella zona inconfutabili: in essi si vedono Cole e il 14enne che il 31 luglio spostano il corpo del bambino e lo portano verso il fiume.