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Bimbo di due anni ucciso dalla mamma: faceva pipì a letto

Bimbo di due anni ucciso dalla mamma

Come qualsiasi bambino di 2 anni, Kylen faceva la pipì nel lettino. La madre però non lo accettava, così lo ha ucciso di botte

Appena due anni e ancora tutta una vita davanti a sé. Kylen Shangreaux è un bimbo statunitense umiliato e malmenato fino alla morte. A commettere il crimine è stata la madre. Una donna di 30 anni capace di commettere un atto indegno e surreale, disumano e crudele. Una donna incapace di amare, di donare dolcezza a uno scricciolo innocente. La sua unica “colpa”? Aver fatto pipì a letto. Solo una mente in preda a una grave follia può dimostrarsi capace di prendere a botte il proprio bambino solo perché, come tutti i bimbi di due anni, non era riuscito a trattenere la pipì fino al vasino, sporcando così il letto di casa.

Kylen adesso non c’è più. Il piccolo aveva il diritto di vivere un’infanzia felice e spensierata, tra giochi e affetto incondizionato. Aveva il diritto di costruire il suo futuro e di custodire mille sogni nel cassetto. Ma qualcuno che non lo meritava gli ha strappato per sempre ogni speranza. Per la madre è arrivata una condanna esemplare. Forse ancora troppo poco per chi si è dimostrato capace di una simile atrocità.

Ucciso per la pipì addosso

Un’altra storia agghiacciante e di profonda umiliazione. Una vicenda triste e disgustosa, raccapricciante e scandalosa. A connotare l’episodio di contorni ancora più macabri è il fatto che a commettere l’omicidio sia stata la mamma del piccolo Kylen.

Ucciso a botte dalla mamma solo perché a due anni si è fatto pipì addosso. Così è morto Kylen Shangreaux, bimbo residente nella riserva indiana di Pine Ridge, nello stato del Sud Dakota. Per il terribile delitto il tribunale locale ha condannato la mamma alla pesantissima (e meritatissima) pena di 40 anni di detenzione.

La scelta è motivata dal fatto che la donna, Katrina Shangreaux, ha agito con crudeltà, senza pietà, rimorso né compassione nei riguardi del suo bambino. Durante il processo a suo carico, infatti, la madre ha ammesso le sue colpe. La donna si è difesa sostenendo che la sua è stata una reazione istintiva, dettata da un impulso di rabbia. Si è detta stanca del fatto che Kylen bagnasse il letto. A stizzirla ulteriormente pare sia stata una folle gelosia. Infatti, sembrerebbe che il piccolo la chiamasse Angie, nome di sua zia ed ex tata. “Mi guardava anche storto”, ha avuto il coraggio di dire la trentenne. Così ha dato prova di ulteriore anaffettività e disumanità. Incapace di amare e donare dolcezza. Incapace di crescere un figlio.

I maltrattamenti

La storia è resa ancora più triste da quanto riscontrato in seguito agli accertamenti dell’autopsia. Gli esami post mortem, infatti, hanno dimostrato che il bimbo soffriva di una emorragia cerebrale letale. Inoltre, è emerso che il piccolo, nei suoi pochi anni di vita, era già stato vittima di numerose cattiverie materne. Maltrattato e picchiato. Kylen, infatti, aveva varie bruciature di sigarette sul corpo, ferite vecchie e nuove su oltre il 70% del corpo, compresa la testa. Terribili le lesioni evidenti sui suoi organi genitali.

L’evento orribile e fuori dal normale è accaduto nel luglio 2016. In quell’occasione infatti, la madre pare lo abbia picchiato con una cintura di borchie. Poi lo avrebbe preso a calci nel petto e all’addome. In preda a un’ira disumana, la donna lo avrebbe persino morso ripetutamente.

Bimbo di due anni ucciso dalla mamma

Come accertato dalle indagini, subito dopo l’aggressione la donna non si prese la premura di chiamare i soccorsi. Se contattati in tempo utile, avrebbero potuto salvare il bimbo. A rendere ulteriormente inquietante l’accaduto (se possibile) è il fatto che la giovane mamma abbia coinvolto la nonna del piccolo, anche lei crudelmente complice di un delitto impietoso.

Insieme alla madre infatti, Katrina pensò prima a ripulire la scena dal sangue simulando un incidente. Così, quando le due donne si decisero a chiamare i soccorsi, affermarono che il piccolo si era soffocato con una mela. Kylen morì poche ore dopo in ospedale a seguito delle numerose ferite riportate. Inevitabile conseguenza degli eccessivi maltrattamenti subiti.

I medici hanno cercato freneticamente di salvare Kylen. Così scoprirono che il suo corpo era coperto di morsi, emorragie e lividi. Il caso fu immediatamente segnalato alla polizia. Sebbene le direttive giuridiche inerenti a simili reati suggerisano un periodo di carcere di circa 30 anni, il giudice ha giustamente aumentare la condanna, alzata a 40 anni di carcere. “Si tratta di un crimine orribile, depravato e umiliante”, ha motivato.

Kylen come Angela e Anthony

Troppi bimbi sono vittime di atrocità perverse e folli commesse per mano di coloro che li hanno messi al mondo e che più di tutti dovrebbero proteggerli e amarli. E’ il caso non solo di Kylen, ma anche di Angela e Anthony.

Angela è una bambina americana di appena 3 anni. E’ stata uccisa dai suoi stessi genitori, Miller Costello, di 25 anni, e la compagna ventitrenne Brenda Emilie. Per tutta la sua breve esistenza è stata seviziata, torturata e umiliata in ogni modo. La lasciavano senza cibo di proposito, la picchiavano e la seviziavano, provocandole lividi ed ematomi. Numerose anche le bruciature con le sigarette rinvenute sul suo corpicino tanto esile e deperito. Dopo i massacri a suo danno, cercavano di nascondere tutti i segni lasciati con del trucco. In questo modo speravano che nessun altro si accorgesse dell’inferno che la bimba stava passando.

Vicenda tristemente analoga è quella del bimbo massacrato e ucciso di botte ad appena 10 anni. L’artefice dell’orribile delitto è stata la madre del piccolo Anthony. Ad aiutarla nella messa in atto del terribile scempio, il fidanzato della donna. L’unica “colpa” del bambino, a detta della madre, sarebbe quella di aver confessato di essere attratto dai maschietti. Una storia tremenda alla quale si aggiungono dettagli ancora più cruenti e macabri. La vicenda si è verificata nella California del Sud. Il bimbo, Anthony Avalos, sarebbe stato maltrattato davanti agli occhi dei suoi fratellini più piccoli. Quest’ultimi sarebbero stati costretti a loro volta a picchiare e lottare con lui.

Bimbo di due anni ucciso dalla mamma