Chiara Nava Il bambino ferito a Ventimiglia, il piccolo Ryan, è stato finalmente dimesso dalla terapia intensiva. L’ospedale Gaslini di Genova ha fatto sapere che le sue condizioni stanno migliorando e che sta iniziando il percorso riabilitativo.
Bimbo ferito a Ventimiglia: dimesso dalla terapia intensiva
Il piccolo Ryan, bambino di sei anni arrivato il 19 dicembre all’ospedale Gaslini di Genova in gravissime condizioni, sta meglio. La direzione sanitaria ha reso noto che il piccolo è stato dimesso dalla terapia intensiva. “Le sue condizioni cliniche sono ad oggi soddisfacenti e ha iniziato il suo percorso riabilitativo” hanno fatto sapere dall’ospedale. Al momento per la vicenda risultano indagati la nonna del piccolo e il suo compagno. L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe picchiato il bambino fino a ridurlo in gravi condizioni. Il compagno della nonna ha sempre negato di aver picchiato il bambino e nei giorni scorsi la Procura ha diffuso una nota in cui è stato scritto che “gli accertamenti sinora effettuati in ordine alla produzione delle più gravi lesioni riportate dal minore e che ne hanno determinato il pericolo di vita, non paiono ricondurre a condotte volontarie di percosse o maltrattamento“.
Il piccolo Ryan sta meglio
Il bambino era arrivato al Gaslini di Genova in gravi condizioni per i traumi riportati, in modo particolare la frattura di otto vertebre e lesioni alla milza e ai polmoni, ma fortuantamente ora sta meglio. La procura di Imperia sta indagando su quanto accaduto. L’accusa di lesioni gravissime è contestata alla nonna e al suo compagno, a cui era stato affidato il piccolo. “Sentiamo la necessità di avere dei nostri esperti, in particolare qualcuno che valuti le ferite di Ryan. Ferite che possono raccontare cosa è davvero successo” aveva dichiarato Luca D’Auria, avvocato della mamma del bambino, a Fanpage.it. La mamma di Ryan fatica a credere che quelle lesioni possano essere frutto di un incidente domestico. “C’è chi sostiene che possa esserci stato un tentativo di scappare dai nonni. In ogni caso, Elena si affida al valore in estimativo della Procura e ribadisce l’idea di nominare propri consulenti come supporto della persona offesa” ha aggiunto il legale.
