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Blocco ChatGPT, Salvini: "Sproporzionata la decisione del Garante"

Salvini Matteo

Accusando il Garante della privacy di aver addotto motivazioni poco convincenti, Matteo Salvini critica il blocco in Italia di ChatGPT

ChatGPTmania. Il blocco del servizio di intelligenza artificiale da parte del Garante della privacy ha innescato reazione di disaccordo e protesta. Tra le altre, quella del vicepremier e ministro della Infrastrutture Matteo Salvini.

Matteo Salvini contro il blocco

Il vicepremier ha commentato così in una nota: «Trovo sproporzionata la decisione del Garante della Privacy che ha costretto ChatGPT a impedire l’accesso dall’Italia, primo e unico Paese occidentale dove ciò avviene. Oltretutto, sono ormai decine i servizi basati su intelligenza artificiale», auspicando che «ci sia un rapido chiarimento e il ripristino dell’accesso. […] Paradossalmente, poi, lo stesso ChatGPT alimenta la chat di Bing, motore di ricerca concorrente di Google, che rimane perfettamente accessibile. Ogni rivoluzione tecnologica comporta grandi cambiamenti, rischi e opportunità, è giusto controllare e regolamentare attraverso una collaborazione internazionale tra regolatori e legislatori, ma non si può bloccare, impedendo e danneggiando il lavoro di chi fa impresa, ricerca, innovazione».

La privacy, un problema comune sul web

Accusando il Garante di aver addotto motivazioni poco convincenti, Il leader della Lega continua: «Non bisogna essere ipocriti: problematiche legate alla privacy riguardano praticamente tutti i servizi online, serve buonsenso. Salvo che in caso di attività criminali o rischi per la sicurezza nazionale, io sono sempre contro ogni censura e per il libero pensiero, non è accettabile che in Italia, patria di Galileo, Marconi e Olivetti, si debba prendere in considerazione di usare una VPN per superare un blocco come avviene in Cina e nei Paesi privi di libertà».