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Blocco degli sfratti fino a quando? La decisione della Corte costituzionale

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La decisione della Corte Costituzionale è arrivata. Il blocco degli sfratti, misura che era stata presa per contrastare la pandemia, sta per terminare

La decisione della Corte Costituzionale è arrivata. Il blocco degli sfratti, misura che era stata presa per contrastare la pandemia, sta per terminare.

Blocco degli sfratti, la sentenza della Consulta

La Consulta con la sentenza 213/2021 definisce il blocco degli sfratti come una misura legittima, ma transitoria. Misura stabilita con il decreto Cura Italia e poi prorogata, prima con il Milleproroghe quindi con il decreto Sostegni. Ritenute non fondate le censure sollevate dai giudici dell’esecuzione dei tribunali di Trieste e Savona.

Blocco degli sfratti, fino a quando ci sarà?

La proroga del blocco degli sfratti era una misura eccezionale e per questo si esaurirà, come si legge nella sentenza, entro il 31 dicembre 2021 “Senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale.”

Blocco degli sfratti: il commento di Confedilizia

A commentare la decisione è intervenuto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa: “Come era prevedibile, la lettura delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato legittimo il blocco degli sfratti non ci ha minimamente convinti. Inutile entrare in dotte disquisizioni giuridiche: sulla, a nostro avviso palese, violazione della Costituzione italiana si sono ampiamente dilungati i giudici dei Tribunali di Trieste e Savona nelle rispettive ordinanze, anche sulla base delle argomentazioni portate dagli avvocati della Confedilizia. La sostanza, stringendo all’osso la questione, è che per la Consulta – oltre che per il Parlamento e per gli ultimi due Governi – il “dovere di solidarietà economica sociale” esiste solo in capo ai proprietari, privati per quasi due anni del loro immobile e del loro reddito, senza alcun risarcimento da parte dello Stato e costretti persino a pagare spese e tasse.”