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Blocco del gas russo a Polonia, Lituania e Bulgaria, quali sono le conseguenze per l'Italia?

Centrale gas

Cosa accadrebbe nel caso la Russia decidesse di dare un completo taglio al rifornimento di gas per l'Italia? La chiave è limitare il consumo

Il direttore scientifico di Kyoto Club, il ricercatore Gianni Silvestrini, ha spiegato ai microfoni di ‘Fanpage.it’, cosa accadrebbe nel nostro Paese in caso di stop al gas russo, in risposta alle sanzioni imposte a Mosca a causa della guerra in Ucraina.

Russia, il blocco del gas per Polonia, Lituania e Bulgaria

L’ipotesi di uno stop completo del gas russo non è più tanto remota, ed è già diventata realtà per Polonia, Lituania e Bulgaria: i tre Paesi che si sono rifiutati di pagare le forniture da Mosca in rubli. L’Unione Europea è preoccupata, il decreto firmato da Vladimir Putin potrebbe colpire presto anche qualcuno degli altri Stati.

L’intervento di Gianni Silvestrini: la situazione dell’Italia

Gianni Silvestrini, il ricercatore ed esperto di energie rinnovabili e direttore scientifico di Kyoto Club, ha spiegato cosa potrebbe accadere in Italia dopo la presa di posizione di Mosca contro la fornitura di gas in Polonia, Lituania e Bulgaria: “È stato un segnale politico da parte di Gazprom e della Russia. I Paesi più impegnati nell’aiuto all’Ucraina e ai suoi profughi vengono puniti: penso alla Polonia in particolare. Il segnale è a tutta l’Europa, della serie: potrebbe succedere anche a voi. La domanda è: andranno avanti e toccheranno Paesi come l’Italia o la Germania? Non credo che accadrà immediatamente, visto che Mosca avrebbe molte meno entrate in un momento di difficoltà finanziaria. Ma Putin è imprevedibile e la situazione si fa sempre più critica, quindi il messaggio va preso molto sul serio. E questo vale anche e soprattuto per il nostro Paese.”

Cosa accadrebbe in caso di stop totale al gas russo

L’esperto spiega cosa accadrebbe in Italia in caso di totale stop al gas russo: “Se accadesse nelle prossime settimane noi quasi sicuramente non riusciremmo ad aumentare in tempo gli stoccaggi strategici per resistere oltre ottobre o novembre. A quel punto dovremmo pensare a razionare i consumi. Lo dice l’Arera: fortunatamente abbiamo una quantità di gas che arriva da fonti diverse dalla Russia, quindi non rimarremmo a zero, però quella russa è la quota maggiore.”