> > Blue Whale sottovalutato solo in Italia: "Non era un falso"

Blue Whale sottovalutato solo in Italia: "Non era un falso"

Blue Whale

Le Iene, Blue Whale sottovalutato solo in Italia: "Ecco perché non era un falso", ritornano la polemica e le preoccupazioni su un fenomeno di cui sono vittima i giovanissimi.

Blue Whale, ne abbiamo sentito parlare più volte, ma ancora non si riesce a definire i contorni di tale questione. C’è chi ne ha paura, chi tende a sottovalutarlo ma per ora si sa solamente che è un fenomeno che, se confermato, potrebbe affiliggere proprio una delle categorie più a rischio: i giovanissimi. E forse, ragionando a più ampio spettro, fingere che sia un problema da niente, non è l’atteggiamento più corretto da tenere.

Come forse qualcuno ricorderà, lo scorso maggio la trasmissione di approfondimento Le Iene, aveva mandato in onda un servizio proprio su tale argomento. Lo speciale, allora e anche nelle settimane a venire, aveva creato molto scalpore e qualche dubbio sulla sua veridicità. Si, pensava, infatti, che le vicende fossero state raccontate in maniera poco inerente al vero, ed era scoppiato un, quasi, scandalo, su alcuni filmati mandati in onda, definiti non reali.

I filmati, alla fine, su stessa ammissione di chi aveva presentato il servizio, erano effettivamente risultati dei falsi. Se fosse o meno un po’ gonfiata anche la vicenda non è dato sapere. Fatto sta, comunque, che il racconto sul Blu Whale aveva in ogni modo tenuto con il fiato sospeso moltissimi ascoltatori e, ancora di più, tutti i genitori di adolescenti.

La questione sui video falsi fu risolta con una debole ammissione da parte di alcuni di coloro che avevano lavorato al servizio della trasmissione. La questione, come in molti altri casi analoghi, finì nel dimenticatoio, ma ciò non tolse, allora come oggi, che il Blue Whale è un fenomeno che desta preoccupazione.

Blue Whale

All’epoca, quindi, dopo l’epic fail delle Iene, più o meno non se n’è più parlato. Fino ad oggi. È notizia quotidiana, infatti, che di Blue Whale si torna a parlare. Cosa è successo? Le Iene rivendicano il proprio diritto ad avere detto la verità, e ieri hanno mandato in onda un nuovo servizio di 35 minuti circa, in cui raccontano che il fenomeno è stato preso in considerazione in molti altri Paesi, tranne ch ein Italia. Chi ha ragione, allora?

Blue Whale

Abbiamo sentito parlare, in molte forme e casi, del Blue Whale. Per chi, ancora non lo conoscesse, proviamo a spiegare tale fenomeno che, a torto o a ragione, preoccupa tutti coloro che hanno a che fare con degli adolescenti. Chi ha avuto modo di approfondire il tema, sostiene che dietro questo macabro gioco, così è definito, ci sono personaggi che manipolano la mente degli adolescenti. Queste persone si fanno chiamare curatori o tutor.

I curatori, quindi, dettano le regole del gioco. Il tutto dura 50 giorni, e per tale periodo coloro che vogliono prendervi parte, devono seguire le seguenti regole:

1- tagliarsi la mano e inviare la foto al curatore

2 -alzarsi alle 4.20 del mattino e guardare video psichedelici

3 – taglairsi il braccio lungo la vena, non troppo in fondo. Fare tre tagli e inviare una foto al curatore

4 – disegnarsi sul braccio una balena e inviare la foto al curatore

5 – incidersi “yes” sulla gamba se si è pronti a essere una balena, se no bisogna punirsi con alcuni tagli

Più si va avanti con i giorni più le regole della Blue Whale diventano assurde e coercitive. La decima regola, per esempio, dice di alzarsi alle 4.20 di notte e andare sul tetto di un palazzo molto alto, la quattordicesima di tagliarsi il labbro, la sedicesima, invece, di stare tanto male: bisogna procurarsi un forte dolore.

Al 26esimo giorno il tutor comunicherà all’adolescente il giorno in cui dovrà morire. Dal 30esimo giorno al 49esimo, ogni partecipante al gioco dovrà alzarsi alle 4.20 per guardare film horror e farsi un taglio al giorno. Il tutto sempre documentato da foto, che poo devono essere inviate al curatore.

L’ultimo giorno, il 50esimo, prevede la morte. I ragazzi che hanno seguito la Blue Whale si buttano giù da un palazzo molto alto. Con loro, al momento della morte, dovrebbero esserci altri ragazzi, minorenni, presenti per un motivo ben preciso: devono documentare tutto l’accaduto.

A quanto appreso da chi ha studiato tale fenomeno, è molto ben definito il ruolo dei tutor: avendo pensato a ogni minimo dettaglio per renderlo ancora più spaventoso, i curatori, ovvero la stessa figura di chi governa il macabro gioco, devo riuscire a sincronizzare le morti, in modo da rendere questo gioco devastante per la mente delle persone.