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Boeri: "Servono più migranti regolari", scontro con Salvini

Scontro tra Boeri e Salvini sui migranti

Boeri: l'unico modo per l'Italia di risolvere la crisi occupazionale e di frenare i flussi clandestini è accogliere più migranti regolari.

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha dichiarato che l’Italia ha bisogno di un maggior flusso di migranti regolari per far fronte alla crisi economica e per risollevare il mercato del lavoro. La crisi occupazionale può essere risolta solo dall’ingresso di manodopera legale disposta a fare lavori che gli italiani ormai rifiutano. Boeri ha anche criticato la riforma pensionistica proposta con quota 100. Dura la replica di Salvini: “Boeri vive su Marte”.

Più migranti regolari

Nella relazione annuale dell’Inps, Tito Boeri si è soffermato sui dati relativi ai migranti. Il presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha sottolineato come la limitazione dei flussi migratori regolari aumenta inevitabilmente il numero di clandestini. Dati alla mano, Boeri spiega che “quando si pongono forti restrizioni all’immigrazione regolare, aumenta l’immigrazione clandestina e viceversa: in genere, a fronte di una riduzione del 10% dell’immigrazione regolare, quella illegale aumenta dal 3 al 5%”.

Allo stesso modo, cresce lo sfruttamento degli irregolari. Con questo termine si indicano non i clandestini, ma coloro che sono giunti nel nostro Paese con un regolare permesso di soggiorno, ma i cui documenti per risiedere e lavorare in Italia sono scaduti e non sono mai stati rinnovati.

Boeri ha avanzato una proposta impopolare: quella di favorire l’aumento dell’immigrazione regolare come soluzione alla disoccupazione: “Il nostro Paese ha bisogno di aumentare l’immigrazione regolare” per non lasciare scoperti tutti quei “lavori che gli italiani non vogliono più svolgere”. Il 36% degli stranieri residente in Italia svolge lavori non qualificati, contro l’8% degli italiani.

La disinformazione

Secondo Boeri, il problema dell’Italia è la disinformazione. Gli italiani non solo nutrono pregiudizi nei confronti degli immigrati, ma ignorano la reale entità dei flussi migratori. “Gli italiani sottostimano la quota di popolazione sopra i 65 anni e sovrastimano quella di immigrati e di persone con meno di 14 anni. La deviazione fra percezione e realtà è molto più accentuata che altrove. Non sono solo pregiudizi. Si tratta di vera e propria disinformazione”, ha dichiarato il presidente dell’Inps. Disinformazione che lascia gli italiani in balia di falsi allarmismi e di facile propaganda.

Boeri contro quota 100

Il presidente dell’Inps ha anche criticato quota 100, la proposta di riforma pensionistica presentata da Lega e M5S nel contratto di governo per il superamento della legge Fornero. La proposta prevede il raggiungimento dell’età pensionistica nel momento in cui la somma tra l’età anagrafica del lavoratore e gli anni di contributi versati è uguale a 100. Ma molti dubbi persistono circa i limiti anagrafici e le soglie di accesso minimo. La soglia dei 64 anni, per esempio, penalizzerebbe molte categorie di lavoratori.

Boeri ha sottolineato il peso economico di tale manovra. “Quota 100 pura costa fino a 20 miliardi all’anno, quota 100 con 64 anni minimi di età costa fino a 18, che si riducono a 16 alzando il requisito anagrafico a 65 anni, quota 100 con 64 anni minimi di età e il mantenimento della legislazione vigente per quanto riguarda i requisiti di anzianità contributiva indipendenti dall’età costa fino a 8 miliardi. Ripristinando le pensioni di anzianità con quota 100 (o 41 anni di contributi) si avrebbero subito circa 750.000 pensionati in più”.

Giovani e longevità

Il Paese deve fare i conti con la sempre maggiore longevità che caratterizza tutte le società avanzate, prima fra tutte l’Italia. Ma, secondo Boeri, la vera sfida delle pensioni non è l’allungamento della vita media, bensì il calo di natalità che in Italia sembra inarrestabile e che comporta sempre meno forza lavoro giovane per rimpiazzare coloro che raggiungono l’età della pensione.

“Il nostro sistema pensionistico è in grado di reggere alla sfida della longevità, almeno sin quando si manterrà l’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita e la revisione dei coefficienti di trasformazione. Ma non ha al suo interno meccanismi correttivi che gli permettano di compensare un calo delle coorti in ingresso nel nostro mercato del lavoro”, ha dichiarato Boeri.

Ancora una volta, la soluzione di Tito Boeri è nei flussi dei migranti, che vanno incoraggiati e non frenati: “La mia risposta è nei dati e i dati parlano. Oggi presentiamo quella che è la verità che bisogna dire in Italia”.

Salvini: “Vive su Marte”

Matteo Salvini, che ha fatto della lotta ai migranti la sua bandiera sia in campagna elettorale che come ministro dell’Interno, ha duramente criticato le parole di Tito Boeri. “Servono più immigrati per pagare le pensioni, cancellare la legge Fornero costa troppo, servono più immigrati per fare i tanti lavori che gli italiani non vogliono più fare”, ha affermato riassumendo le posizioni di Boeri. “Il presidente dell’Inps continua a fare politica, ignorando la voglia di lavorare (e di fare figli) di tantissimi italiani. Dove vive, su Marte?

Le parole di Di Maio

Il vicepremier Luigi Di Maio ha mantenuto una posizione più morbida nei confronti di Boeri. “Non so se andremo d’accordo su tutto, ma sul tema delle pensioni d’oro e dei vitalizi lavoreremo bene”, ha esordito. Ha inoltre ringraziato Boeri per la sua disponibilità alla collaborazione ancor prima della formazione del governo Conte.

Di Maio ha poi ribadito quanto affermato da Salvini, ovvero l’estraneità di un istituto come l’Inps alle questioni politiche: “Finché il legislativo farà il legislativo, l’esecutivo farà l’esecutivo e l’Inps farà l’Inps andremo d’accordo”.

Boeri ha replicato riconoscendo le prerogative del governo ma riservandosi di esprimere la propria opinione: “Noi facciamo un’attività di supporto, applichiamo la legge ma nel momento in cui vengono discusse delle questioni di rilevanza per il nostro istituto e per i giovani chiaramente diciamo la nostra“. Ha concluso affermando: “Poi, quando il governo e il Parlamento decidono, noi ci mettiamo pancia a terra ad applicare le leggi”.