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Bologna, escalation di propaganda fascista. Bruciata corona sotto lapide partigiana

Bologna

Ancora una volta un attacco fascista: stavolta a Bologna, dove è stata bruciata una lapide che ricordava 14 partigiani catturati, torturati e uccisi nella battaglia di Porta Lame. Dura la reazione dell'Anpi e delle forze politiche

Un vero e proprio atto fascista, quello di cui è stata vittima la città di Bologna. Nella notte tra martedì 10 ottobre e mercoledì 11, infatti, è stata incendiata la corona di fiori posta sotto una lapide in memoria dei partigiani in Via Andrea Crosta.

Monumento danneggiato

L’incisione è stata gravemente danneggiata: le fiamme l’hanno oscurata parzialmente. La lapide ricorda i 14 partigiani che furono ricoverati nell’infermeria clandestina di quella che prima era via Duca D’Aosta e che ora è diventata via Andrea Crosta. I combattenti, dopo la battaglia di Porta Lame, vennero arrestati, torturati ed infine condannati a morte.

Anpi: “Grave attacco fascista”

Non si è fatta attendere, pertanto, la risposta dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia): “Si tratta dell’ennesimo atto vandalico di matrice fascista che offende Bologna città medaglia d’oro della Resistenza e che si inscrive in una vera e propria escalation di manifestazioni, attività pseudoculturali, raduni, azioni violente e atti di apologia e propaganda del fascismo, che sta attraversando non solo la nostra città e la nostra regione, ma l’intero paese, e che in più località ha portato alla partecipazione alle elezioni di liste dichiaratamente fasciste. Tutto ciò è in aperto contrasto con quanto è scritto nella Costituzione e con le leggi vigenti.”

“Non si può restare inerti”

Il comunicato dell’Anpi continua con il monito di non restare soltanto a guardare nei confronti di questi atteggiamenti: “Questa situazione è grave e c’è grande preoccupazione. Le associazioni anti-fasciste, così come quelle partigiani, Anpi in testa, ma in generale tutti i partiti e i movimenti che si riconoscono nei valori antifascisti e democratici della Costituzione della Repubblica Italiana hanno il dovere di non restare inerti, ma di opporre sia al vecchio che al nuovo fascismo una condanna, seguita da un’attenta vigilanza. Bisogna cercare di diffondere la conoscenza, ma soprattutto una coscienza antifascista affinché i valori dell’antifascismo, della Resistenza e della democrazia possano essere condivisi, in modo tale da arginare qualsiasi tentativo di risalita fascista”.

Condanne politiche

Non solo l’Anpi, ma in generale una grande parte del mondo politico, soprattutto dell’Emilia-Romagna, si è schierata categoricamente contro l’attacco di stampo fascista, che va contro ogni principio di legge italiana. La presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, Simonetta Salieri, ha definito il gesto “barbaro vandalismo”, mentre il senatore dem Sergio Lo Giudice ha dichiarato che ” per quanto sia un tentativo sconnesso e scellerato, si tratta chiaramente di un tassello di una strategoai atta alla riaffermazione dell’identità fascista. C’è bisogno che la comunità bolognese faccia proprio il grido dell’Anpi”. Anche il deputato del PD Andrea De Maria ha fortemente condannato lo spirito fascista dell’iniziativa: “Sono rigurgiti fascisti che necessitano di essere contrastati con decisione da qualsiasi forza politica democratica.” Infine, è arrivata la netta presa di posizione anche dell’eurodeputata bolognese di Possibile Elly Schlein, che ha definito il tutto “un atto vergognoso da respingere senza una minima esitazione.”