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Bomba atomica a Washington: la simulazione al computer

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La simulazione al computer si ispira al videogioco The Sims

Una simulazione ha voluto testare cosa succederebbe, alla città di Washington, se esplodesse una bomba atomica. L’esplosione è stata ricostruita a computer, prendendo come spunto un celebre videogioco che simula la vita degli esseri umani.

L’esplosione

L’esperimento è stato chiamato Sim-D.C, ispirandosi al videogioco The Sims, ed è stato condotto dal politecnico della Virginia (Virginia Tech): l’università si è occupata di riedificare la città, chiamata appunto Sim-Dc, e di ricostruire anche la vita dei cittadini, come accade appunto nel gioco che simula la vita dei suoi protagonisti.

Gli effetti provocati da questa immensa esplosione sono devastanti: un intero isolato verrebbe cancellato all’istante, comprendendo tutti gli edifici nel raggio di 1,6 chilometri e ben 280.000 mila persone, perderebbero la vita in sole 48 ore. La bomba atomica usata per l’esperimento è di 10 kilotoni (kt), di dimensioni ridotte rispetto alle due bombe esplose durante la Seconda Guerra Mondiale, quelle di Hiroshima e Nagasaki, che arrivarono a 15 e 25 chilotoni ciascuna.

La simulazione dell’esplosione della bomba atomica è stata pensata dai ricercatori in ogni minimo dettaglio, in particolare tenendo conto delle esigenze di ogni singolo cittadino, in base anche a età, abitudini e sesso differenti. Oltre alle classiche conseguenze disastrose causate dalle esplosioni, come ingorghi del traffico, interruzioni della corrente elettrica, della comunicazione; i ricercatori dell’università, come abbiamo detto in precedenza, hanno tenuto conto anche delle esigenze odierne degli abitanti di Sim-Dc: la disposizione delle antenne per i cellulari che sono di fondamentale importanza per le comunicazioni dei soccorsi, proprio nel mondo di oggi dove siamo sempre iperconnessi e, le altre varie abitudini dei cittadini. I cittadini di una grande città si muovono in zone diverse, durante tutto l’arco della giornata, occupano uffici, mezzi pubblici, spazi verdi, aree condivise, bisogna tenere conto anche di questo. Gli abitanti della città virtuale hanno reagito in modo diverso a seconda dell’età, della professione svolta e, se erano uomini o donne.

In caso di esplosione di una vera bomba atomica, prevedere in modo sicuro e certo un comportamento non è mai facile, restare paralizzati dalla paura potrebbe essere fatale e anche scappare senza una meta precisa potrebbe rivelarsi una decisione davvero azzardata.

Il modo più sicuro per salvarsi resta uno solo per ora: cercare di rifugiarsi in un bunker anti-atomico; un rifugio del genere è l’unico edificio in grado di riparare il corpo umano dalle radiazioni e, solo successivamente abbandonare la città. In casi come questi, anche se verrebbe naturale soccorrere i proprio cari , come figli e genitori, bisogna prima di tutto mettere in salvo se stessi, il rischio di esporsi ad ulteriori radiazioni è troppo altro e pericoloso.