Le truppe della Russia avrebbero impiegato ancora una volta le bombe al fosforo e stavolta le avrebbero usate sull’acciaieria Aazovstal di Mariupol allo scopo di stanare gli ultimi resistenti del battaglione Azov e dei Marines ucraini. La denuncia arriva via sociale da portavoce del sindaco Petro Andryushchenko che poche ore prima aveva avvisato delle intenzioni di Moca di indire un referendum e quindi di avere il pieno controllo della città sul Mar d’Azov, il portavoce ha parlato di “temperature infernali”.
Bombe al fosforo sull’acciaieria di Mariupol
E nelle ore in cui il vicesegretario Nato ribadisce che “l’Ucraina può vincere” la guerra da Kiev arriva la nota per cui i russi a Mariupol, sull’acciaieria Azovstal, hanno lanciato bombe al fosforo. “I russi hanno lanciato bombe incendiare o al fosforo contro l’acciaieria Azovstal”. La denuncia del consigliere del sindaco Petro Andryushchenko su Telegram sarebbe dettagliata: “Ieri gli occupanti hanno usato per la prima volta bombe incendiarie o al fosforo contro i difensori di Mariupol”.
“Termite e temperature di 2mila gradi”
E ancora: “Gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L’inferno è sceso sulla terra alla Azovstal”. Le bombe al fosforo, pur non essendo classificate come arma chimica, sono state vietate in uno degli ultimi aggiornamenti della Convenzione di Ginevra.