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Bonus 200 euro, CNA: "Gli autonomi incasseranno una cifra più bassa"

Bonus 200 euro autonomi

Bonus 200 euro, CDA: "I 500 milioni di euro stanziati darebbero luogo ad una indennità di importo addirittura inferiore a 90 euro per gli autonomi"

L’allarme della Confederazione Nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa in riferimento al prossimo decreto attuativo dedicato al bonus per i lavoratori autonomi: “Incasseranno una cifra più bassa”

Bonus 200 euro, decreto a parte per gli autonomi

Come avevamo specificato nel nostro precedente articolo dedicato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 17 maggio 2022, n. 50 per conoscere l’importo del bonus dedicato a lavoratori autonomi professionisti servirà un decreto a parte, che sarà messo a punto nei prossimi giorni.

Come sottolinea la Confederazione Nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (CNA) infatti, ” Per i lavoratori autonomi la disciplina presenta, ancora una volta, delle peculiarità, in termini di importo e limite di reddito da considerare ai fini del diritto al contributo, che ricalcano lo schema già adottato con il ben noto esonero contributivo parziale, di cui alla Legge n. 178/2020″.

Importo non predefinito

L ’importo del beneficio spettante ai lavoratori autonomi non è predefinito, come per le altre categorie, in misura pari a 200 euro, ma ” varierà sulla base del numero complessivo dei beneficiari e del limite di reddito previsto dal Decreto attuativo”.

Allarme CNA: “Rischio somme insufficienti”

La CNA lancia dunque l’allarme: “Sebbene per una compiuta valutazione della misura occorrerà attendere la pubblicazione del citato Decreto, è possibile sin da ora ipotizzare, sulla base dei dati conosciuti, che le somme stanziate potranno essere insufficienti a garantire ai lavoratori autonomi il medesimo importo di 200 euro riconosciuto alla generalità dei lavoratori”.Che aggiunge: “I 500 milioni di euro stanziati darebbero luogo ad una indennità di importo addirittura inferiore a 90 euro, per una platea gran parte della quale si attesta su redditi inferiori a 35.000 euro”.