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Bonus 500 euro: perché il governo Meloni potrebbe cancellarlo?

Meloni

Il governo Meloni ha cancellato il bonus da 500 euro: le motivazioni.

Il bonus da 500 euro destinato ai diciottenni potrebbe molto presto appartenere al passato. Il centrodestra (il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone di Fratelli d’Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia) ha firmato un emendamento alla legge di bilancio che in linea teorica dovrebbe cancellarlo a breve. Il bonus era stato introdotto durante il governo Renzi. A spiegare il motivo della fine della misura è stato Gimmi Cangiano di Fratelli d’Italia il quale ha spiegato come l’App 18 non avrebbe mai assolto completamente alla funzione per cui era stata introdotta, ma era diventato “un lasciapassare” per acquistare di tutto, anche cellulari e videogiochi.

Addio bonus 500 euro: per Franceschini era un successo

Nel corso di un’intervista alla Stampa, l’ex ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha speso parole positive nei confronti del bonus, spiegando che esso era diventato un problema in quanto “era un successo”, precisando: “Ogni anno il finanziamento iniziale era sottostimato perché si pensava che non lo chiedessero tutti i diciottenni, invece ogni anno eravamo costretti a rifinanziarlo”. A detta dell’ex ministro il bonus era divenuto un modello, tanto che il presidente francese Macron avrebbe chiesto all’Italia l’invio del dossier. Di conseguenza, tale misura è stata introdotta anche in Francia nel 2021.

Mollicone: “Indagini in corso”

Mollicone ha dichiarato che la norma debba essere “resettata” poiché ci sono “indagini della Gdf e delle procure tutt’ora in corso, la Corte dei conti è arrivata a ipotizzare il danno erariale ed anche il Consiglio di Stato a giugno, quando l’ex ministro Franceschini che ora protesta era ancora in carica, ha inviato un parere favorevole a questa misura elencando però tantissime condizionalità”.

Non è detta l’ultima parola

La scelta del Governo ha scatenato forti polemiche e, in ogni caso, rappresenta per ora solo un emendamento alla legge di bilancio. A proposito, con una nota l’ufficio stampa di Matteo Renzi si è espresso nel merito con questi termini:

Raggiunta quota 20.000 firme per la petizione lanciata da Italia Viva per salvare la 18App: una mobilitazione straordinaria che fa immaginare di poter raggiungere molto presto il nuovo obiettivo fissato a 50.000 sottoscrizioni.