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Bonus spesa 2023: requisiti e come chiederlo

Cos'è il Bonus spesa 2023 e chi ne ha diritto

Non è prevista alcuna possibilità di acquisto di bevande alcoliche per il Bonus spesa 2023: i requisiti e le condizioni

Nel novero delle differenti tipologie che da due anni ormai vengono incontro alle esigenze degli italiani meno abbienti figura anche il Bonus spesa 2023: i requisiti per chiederlo ed ottenerlo sono perciò molto importanti. A ben vedere la cosiddetta “Carta di risparmio spesa 2023” era stata prevista dalla Legge di Bilancio ed ora è in vigore dopo che per lungo tempo era caduta in una specie di dimenticatoio.

I requisiti per il Bonus spesa 2023

Dopo un lungo stop e da quanto si apprende infatti si è proceduto alla firma congiunta da parte dei ministri dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il risultato è stato il decreto attuativo che contiene tutte le regole per il funzionamento della Carta. Ma a cosa servirebbe? All’acquisito di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 15mila euro.

L’importo e i fondi a disposizione della misura

Per quell’iniziativa è stato stanziato un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023. E chi sono i beneficiari? Tutti quei cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, in possesso dei seguenti requisiti. Alla data della pubblicazione del decreto essi dovranno avere: iscrizione di tutti i componenti nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale); titolarità di una certificazione ISEE Ordinario, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e del DPCM n. 159/2013, in corso di validità. Indicatore non superiore ai 15mila euro annui. Dal governo fanno sapere che verrà concesso un solo contributo per nucleo familiare, di importo complessivo pari ad 382,5 euro.

Dove e come fare domanda per averlo

Le domande andranno presentate nei Comuni di residenza ma con precise condizioni di erogazione: il contributo infatti è destinato all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità. Si esclude quindi ogni tipologia di bevanda alcolica, e può essere speso presso tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, aderenti alla convenzione. A loro volta poi i Comuni ricevono dall’INPS l’elenco dei beneficiari del contributo, nei limiti delle carte loro assegnate.