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Bonus stufa a pellet contro il caro bollette: cos'è e come funziona

Attivo il bonus stufa a pellet

Rimborsi fra il 65% ed il 50% ma a condizioni di rendimento calorifero preciso: Bonus stufa a pellet contro il caro bollette: cos'è e come funziona

Ecco il Bonus stufa a pellet contro il caro bollette. La crisi energetica incentiva l’utilizzo di questa fonte di calore e ci sono agevolazioni in vista. Si tratta di una scelta green del governo Draghi ma non indolore, questo perché le stufe a pellet costano. Il prezzo varia fra i 1500 ed i 3 mila euro e sale se si parla di impianto ad acqua. Il conto termico del Gse prevede l’erogazione di un contributo del 65% per il passaggio dal riscaldamento a gas alle biomasse.  La lista degli impianti è presente sul sito e lì ci sono anche le modalità ed i requisiti per accedere ai bonus.

Bonus stufa a pellet contro il caro bollette

E la tempistica? La va presentata online alla fine dei lavori e ad essa va acclusa la documentazione relativa all’installazione oltre alle fatture di spesa. L’importo, per il 2022, verrà accreditato in un’unica soluzione quando la somma è inferiore ai 5000 euro, altrimenti in due rate annuali. E i bonus sono due: il primo è il rimborso del 65% con l’Ecobonus fino ad un massimo di 30 mila euro, un incentivo riservato agli interventi di riqualificazione energetica per immobili già iscritti al Catasto o con pratica di iscrizione in corso. 

Due voci e le offerte specifiche regionali

Poi c’è invece il 50% della spesa, nel caso di ristrutturazione edilizia, fino ad un massimo di 96 mila euro. Attenzione perché c’è una condizione: la stufa deve avere un rendimento non inferiore al 70%. E la validità? Fino al 31 dicembre 2022. Ci sono poi le varie offerte delle Regioni per incentivare l’utilizzo di stufe a pellet: la Lombardia ad esempio ha stanziato un contributo a fondo perduto di 12 milioni di euro, per privati e imprese. Il bando del Veneto invece riconosce invece un contributo a fondo perduto in aggiunta al conto termico, per la sostituzione di impianti a biomasse con quelli maggiormente efficienti. E l’Emilia Romagna offre la possibilità di fare domande fino al prossimo anno.